Ci sarebbe una sorta di "do ut des" tra i partiti e i militanti: loro mettono il marchio, i movimenti portano voti. E' quanto emerge dalla seconda puntata di Fanpage: i pm di Milano acquisiscono i filmati
Ci sarebbe un patto tra la destra istituzionale e quella militante che porta voti, che vede collegati Roberto Jonghi Lavarini di Fratelli d'Italia, il movimento di Lealtà Azione e alcuni esponenti della Lega, come i consiglieri Massimiliano Battistoni e Stefano Pavesi e gli eurodeputati Angelo Ciocca e Silvia Sardone (che è anche consigliere comunale di Milano). E' il contenuto della seconda puntata di Fanpage sulla "lobby nera", andata in onda anche su La7, dopo il primo scoop che ha portato la Procura di Milano all'inchiesta per finanziamento illecito e riciclaggio a carico del "barone nero" (Lavarini) e dell'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza. I pm milanesi hanno disposto l'acquisizione dell'intero girato.
Il cronista infiltrato, che si presenta come imprenditore, nel nuovo filmato è ancora a fianco a Jonghi Lavarini e con lui incontra anche l'ex eurodeputato leghista Mario Borghezio che, come spiega Fanpage, starebbe portando avanti una "strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega". Nel video, durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealtà Azione e il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni, Borghezio parla di "terza Lega della terza posizione", lasciando intendere che starebbe portando avanti la strategia di formare una corrente di estrema destra nella Lega. Supposizioni smentite dallo stesso Borghezio che invece dice di riferirsi "alla base, i militanti".
Una sorta di "do ut des" concordato: la destra istituzionale (Lega e Fratelli d'Italia) ci mette il marchio, i movimenti di estrema destra (come Lealtà azione) i militanti. Sarebbe questa la ragione per cui la destra parlamentare non può rinunciare ad accordarsi con gli estremisti che animano i cortei e le manifestazioni identitarie. Nel servizio un uomo che viene presentato come un "ex militare", con il volto oscurato, racconta che Jonghi Lavarini avrebbe portato "almeno 5mila preferenze" all'eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Viene mostrato un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini "negli uffici della Regione" e un "summit riservato" del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca "il nostro primo referente politico" e sempre il 'barone nero' spiega che obiettivo del suo gruppo è "aiutare a far crescere la classe dirigente". Associazioni smentite dallo stesso Ciocca, che è intervenuto in diretta a Piazza Pulita, annunciando l'intenzione di denunciare Jonghi Lavarini "qualora realmente ha commesso un illecito usando il mio nome".
Il consigliere regionale Max Bastoni, scrive Fanpage, sarebbe uno dei più saldi punti di riferimento di Lealtà Azione nel partito di Matteo Salvini. Durante la campagna elettorale di Bastoni in vista delle ultime comunali, gli eventi organizzati dalla Lega e da Lealtà Azione hanno finito per sovrapporsi e quasi confondersi. A cominciare dalla base operativa scelta da Bastoni e da Silvia Sardone, in via Pareto 16 a Milano, fra le mura della sede presa in affitto dal movimento, decorate con il logo del movimento di estrema destra e con frasi e ritratti di Benito Mussolini.
Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini c'è anche la neoconsigliera comunale milanese Silvia Sardone. Nel video si vedono militanti di Lealtà azione che consegnano cibo del Banco alimentare assieme a Sardone e Bastoni e nel servizio si fa notare che "il santino dei candidati è spillato sui pacchi". La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, il quale - spiega la voce fuori campo - "vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia".