L'ex ministro passa al gruppo Misto e spiega: "Persi i valori fondanti del M5s, gli attacchi più feroci sono arrivati dai colleghi pentastellati"
L'ex ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, lascia il M5s e passa al gruppo Misto. Lo ha annunciato lui stesso sul suo profilo Facebook, spiegando: "Per aver mantenuto la parola, sono stato preso d'assalto da alcuni media, e va bene. Ma gli attacchi più feroci sono arrivati dal Movimento 5 Stelle, non criticando la mia scelta, ma colpendo la mia persona. Anche se tutti sapevano da mesi come la pensavo. Sono molto deluso".
Persi i nostri valori e stupito dagli attacchi "So - continua Fioramonti - che esiste un senso di delusione profondo, più diffuso di quanto si voglia far credere. È come se quei valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che ne hanno animato la nascita si fossero persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo. Eppure sono quelli i valori che lo hanno reso essenziale nell'evoluzione politica del nostro Paese e che io non posso rinnegare. Per questo motivo, e per tutti gli attacchi che ho ricevuto, ho comunicato al presidente della Camera la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare ed approdare, a titolo puramente individuale, al Misto", osserva.
Nessuno mi ascoltava "Ho fatto il mio lavoro con il massimo impegno, e chi mi ha visto all'opera lo sa bene. Quando si è trattato di sollevare delle critiche, l'ho fatto internamente, nelle modalità più opportune. Quando poi ho capito che nessuno ascoltava, le ho rese pubbliche, nella speranza di stimolare un dibattito. E l'ho fatto per mesi, non solo negli ultimi tempi. In questo percorso, ho incontrato tante persone che mi hanno sostenuto. Dentro e fuori dal Movimento - sottolinea l'ex ministro -. E non c'è niente di male se con alcune di queste persone si è cercato di collaborare per riportare in auge temi cruciali come l'ambiente, lo sviluppo sostenibile, la formazione e la ricerca. Sono questi i veri temi del presente e del futuro. E invece tutti parlano di altro. Si è parlato di gruppi, correnti, partiti. Tutte parole al vento per riempire giornali e pagine web".