Il presidente brasiliano, Inacio Lula da Silva, è arrivato in Italia per la prima volta da quando è stato rieletto. Con il sindaco di Roma si è impegnato a valutare la candidatura all'Expo della capitale
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontra il Capo di Stato brasiliano, Inacio Lula da Silva © Tgcom24
Una giornata intensa quella in Italia di Inacio Lula da Silva. Il presidente brasiliano era al suo primo viaggio nel nostro Paese nel corso del suo terzo mandato. Ha abbracciato papa Francesco, fatto colazione con Sergio Mattarella e incontrato Giorgia Meloni. A tutti ha ricordato "il rapporto storico con l'Italia, fin dai tempi in cui ero dirigente sindacale". Quindi, ha chiesto un impegno per la pace in Ucraina.
La visita del presidente brasiliano Lula Da Silva si inserisce in una offensiva diplomatica che mira a riportare il Brasile in prima linea nell'agenda internazionale. A colazione con il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il capo di stato carioca ha auspicato il rafforzamento delle "relazioni tra due Paesi fratelli, Brasile e Italia" e "l'accordo tra Unione europea e Mercosur". Mattarella ha espresso a Lula "tutta la stima e l'apprezzamento per la sua difesa della democrazia e del parlamento". Il riferimento è all'assalto del gennaio scorso ai palazzi delle massime istituzioni dello Stato brasiliano da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro, che non accettavano la vittoria di Lula.
Emozionante l'incontro con Bergoglio, che ha abbracciato Lula da Silva. Il presidente brasiliano ha parlato a lungo della sua idea di pace. Il Brasile, infatti, ha tentato di inserirsi nel cammino per arrivare alla fine della guerra in Ucraina con una propria proposta, illustrata a Mosca e Kiev dall'inviato Celso Amorim. Al momento, però, anche questa proposta, come le tante altre arrivate nel corso dei mesi, non ha trovato grandi riscontri.
Papa Francesco ha donato al presidente brasiliano un bassorilievo in bronzo su cui campeggia la scritta: un "fiore molto fragile" in questo "tempo di guerra". Il colloquio privato è durato quarantacinque minuti e si è svolto in un clima di "simpatia e amicizia", dal momento che il Papa e il leader carioca si conoscono da anni. La sala stampa della Santa Sede ha sottolineato in una nota il "positivo scambio di vedute sulla situazione socio-politica della regione" e "su alcuni temi di comune interesse, quali la promozione della pace e della riconciliazione, la lotta contro la povertà e le disuguaglianze, il rispetto delle popolazioni indigene, nonché la protezione dell'ambiente". Dopo l'incontro, Lula da Silva ha pubblicato su Twitter un messaggio di ringraziamento al Papa "per la bella conversazione sulla pace nel mondo". Lula non ha visto invece il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che si trovava a Udine per un incontro pubblico.
A Palazzo Chigi il presidente Lula è stato ricevuto con onori militari e ha avuto un colloquio di poco più di un'ora con la premier Giorgia Meloni. Poi si è diretto verso il Campidoglio, dove il sindaco Roberto Gualtieri, in fascia tricolore, lo ha accolto con un abbraccio. Anche la loro è una vecchia amicizia: da eurodeputato Gualtieri visitò l'allora ex presidente, accusato di corruzione, nel carcere di Curitiba.
Dopo l'incontro, Gualtieri ha spiegato: "Con Lula abbiamo parlato della candidatura di Roma all'Expo che sarà valutata dal Brasile con grande attenzione". Infine, Lula da Silva ha incontrato anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che lo ritiene "un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi".