Nel mirino gli eletti "morosi" che non versano il contributo mensile
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"Caro iscritto, ti scrivo per comunicarti che, a causa delle protratte e gravi morosità di diversi portavoce del M5s, saremo costretti a ridurre diversi servizi e strumenti" come Rousseau. Lo si legge in una lettera che Davide Casaleggio ha inviato agli iscritti al Movimento. Nel testo si precisa che "non sarà più possibile garantire l'infrastruttura organizzativa, amministrativa e tecnologica, nonché la tutela legale necessarie per il M5s".
"All'atto della candidatura i portavoce del MoVimento 5 Stelle (ad eccezione degli eletti nei Comuni e nei Municipi) hanno sottoscritto l'impegno di versare un piccolo contributo, circa un quarantesimo della propria retribuzione (300 euro), al fine di garantire all'intera comunità del MoVimento 5 Stelle di potersi dotare dei servizi minimi e necessari per il mantenimento di quella che ancora oggi rappresenta la prima forza politica del Paese e soprattutto per poter consentire a tutti gli iscritti, che non rivestono posizioni economicamente e politicamente privilegiate come quelle dei portavoce in Parlamento, in Regione e in Europa, di poter avere strumenti gratuiti e accessibili di partecipazione alla vita politica", spiega il figlio del co-fondatore.
"Come Associazione Rousseau siamo riusciti, con fatica e sacrificio, a far sì che il MoVimento 5 Stelle potesse avere tutte le attivita' necessarie per il suo mantenimento utilizzando importi infinitamente inferiori (1,3 milioni) a quelli impiegati da altre forze politiche (Lega 8 milioni, Forza Italia 6,6 milioni e Fratelli di Italia 2,6 milioni) che vedono nei propri bilanci spese sensibilmente piu' elevate, fino a nove volte superiori, pur avendo, molti meno rappresentanti in Parlamento rispetto al MoVimento 5 Stelle", sottolinea Casaleggio.