L'ex premier si dice "sconcertato", ma promette che l'atteggiamento con l'esecutivo non cambierà. In serata ha poi avuto un lungo colloquio al Quirinale con il presidente Mattarella
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Tensione tra il M5s e il governo. Il caso scoppia dopo un'intervista del sociologo Domenico De Masi, che ha riferito una confidenza ricevuta da Beppe Grillo nei suoi tre giorni a Roma: Mario Draghi avrebbe chiesto al garante di "rimuovere Conte dal M5s perché inadeguato". Arriva poi la replica di Draghi che rende noto di aver parlato con lo stesso ex premier: "Abbiamo cominciato a chiarirci. Il governo non rischia". E sempre da Palazzo Chigi si puntualizza: "Draghi non ha mai chiesto a Grillo di rimuovere Conte".
A conferma della gravità della situazione, mercoledì sera arriva anche la decisione di Draghi di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid per rientrare a Roma e partecipare giovedì, è la versione ufficiale, al Consiglio dei ministri che si occuperà, tra l'altro, della questione bollette. Ma le preoccupazioni del
presidente del Consiglio potrebbero riguardare proprio le tensioni con la maggioranza. E non solo quelle con i pentastellati ma anche con la Lega irritata per lo ius scholae e la cannabis.
Conte: "Sconcertato" - "Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro", aveva rivelato il presidente del M5s Giuseppe Conte, dicendosi "sconcertato" in riferimento a queste voci.
"Dal governo non mi aspettavo telefonate di questo tipo" - "Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi", ha precisato Conte. "Con lealtà e correttezza, abbiamo sempre spinto il governo a essere protagonista in Italia e in Europa e lo spingiamo a essere in consessi internazionali protagonista di telefonate di pace, volte a risolvere i problemi degli italiani, per il caro bollette. Ecco, non immaginavamo che ci fosse anche questo tipo di telefonate. Il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani", ha affermato poi il leader pentastellato.
"Attaccano per distruggere il Movimento" - "Io sono attaccato quotidianamente per distruggere il Movimento - ha detto ancora Conte -. E' sotto gli occhi di tutti, io personalmente e il Movimento siamo sotto attacco, perché alcune posizioni non rientrano nel pensiero diffuso, dominante. Qui sono in gioco i valori della democrazia. Le forze politiche sono il pilastro delle nostre istituzioni democratiche. Sbaglierebbe qualcuno che può godere o sghignazzare di questi passaggi".
Colloquio al Quirinale con il presidente Mattarella - Dopo una lunga giornata caratterizzata da precisazioni e smentite, Conte è poi salito al Quirinale dove ha avuto un lungo colloquio con il presidente Sergio Mattarella. Nel corso dell'incontro, durato un'ora, Conte avrebbe parlato della gravità della situazione ma non di uscite dal governo da parte dei 5 stelle.