Crippa e D'Incà lasciano il Movimento. Calenda: "Col Centro o col Pd. Lunedì decidiamo"
Sono giorni di riflessione all'interno del Movimento 5 Stelle. Sul suo blog, Beppe Grillo scrive: "Sapevamo fin dall'inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo". Il leader M5s Giuseppe Conte nega che con la decisione di non ammettere deroghe alla regola del doppio mandato Grillo si sia imposto anche su di lui. Intanto Crippa e D'Incà lasciano il Movimento.
"Abbiamo qualche giorno di tempo davanti" per ultimare le alleanze, "io non sono uno di quelli che vuole perdere tempo, bisogna andare di fronte a 60 milioni di italiani e dobbiamo essere convincenti. Io non metto veti nei confronti di nessuno, sto discutendo con tutti, non le dico 'serenamente' perché non tornererebe tanto simpatico in questo momento, ma discutiamo con tutti". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta al Tg2 sul possibile accordo tra il Pd e Italia Viva di Matteo Renzi.
"Confermo quello che avevamo già deciso: noi non avremo rapporti politico-elettorali in questa campagna elettorale con le forze politiche protagoniste di quell'atto di irresponsabilità che è stato quel 20 luglio, in cui il governo, da tre pilastri che lo sorreggevano, è stato alla fine fatto cadere. E i 5 Stelle sono tra questi". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta intervistato dal Tg2.
La dote per i 18enni "noi la porteremo avanti e sarà finanziata con la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari, è giusto che uno che ha un patrimonio così lasci qualcosa alla società: se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà, questo è il senso di generazioni che si aiutano". Così il segretario del Pd Enrico Letta.
E' stato siglato, a quanto si apprende, l'accordo tra il ministro degli esteri Luigi Di Maio, fondatore dei gruppi parlamentari di Ipf, e il sottosegretario Bruno Tabacci, fondatore di Centro Democratico. Lunedì mattina a Roma ci sarà il lancio del nuovo progetto. "Sarà l'evoluzione di Insieme per il futuro", confermano dall'entourage del ministro.
"I politici professionisti più che alle sorti del Paese e alla costruzione di politiche nuove, lungimiranti, anche, chiaramente, difficili da perseguire pensano al proprio potere. Preferiscono non perdere treni piuttosto che dare la giusta direzione al Paese". Lo sostiene Alessandro Di Battista, in un post in cui commenta le dichiarazioni di vari leader che in questi giorni di campagna elettorale professano di essere europeisti ed atlantisti.
"I nostri risultati sono la base da cui ripartire". In attesa di definire liste e programma elettorali, il M5s rilancia il bilancio di questa legislatura, vissuta sempre al governo dal partito di Giuseppe Conte. "Questo enorme progetto politico e sociale - spiega il Movimento sul suo sito - deve andare avanti, per impedire che la politica italiana precipiti verso lo smantellamento delle principali misure messe in campo dal Movimento 5 Stelle"
"Nel 2023 se gli italiani ci danno fiducia si possono assumere, formare e mettere in strada 10mila uomini e donne delle forze dell'ordine, tra poliziotti e carabinieri. Io prometto quello che sono sicuro di poter mantenere". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in un punto stampa fuori dalla stazione di Milano. Insieme a questo, ha aggiunto, "un piano straordinario di telesorveglianza" per luoghi come le stazioni ferroviarie.
"Non abbiamo nulla di cui vergognarci perché dalla legge anti-corruzione, al reddito di cittadinanza, dal superbonus al taglio dei parlamentari e dei privilegi noi queste cose le abbiamo realizzate ed è la ragione per cui oggi ci buttano fuori dal Palazzo". Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo in collegamento alla riunione regionale della Lombardia che si tiene a porte chiuse a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale lombardo.
"Ho riflettuto molto in questi giorni sulle motivazioni e le conseguenze della caduta del governo Draghi e non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio". Lo annuncia il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà ricordando che aveva "spiegato nelle sedi opportune e anche pubblicamente i rischi ai quali avremmo esposto il Paese in caso di un non voto di fiducia nei confronti del Governo Draghi. Una decisione a mio giudizio irresponsabile che non ho condiviso e che ho cercato di evitare fino all'ultimo".
"Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle. Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo. Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del Movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali". Lo scrive su Facebook l'ex capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa. "Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l'orizzonte comune che aveva unito il Movimento", aggiunge.
"Da questa decisione dipende la possibilità di contendere la vittoria, che non reputo affatto certa, alla destra e di dare al Paese un governo decoroso. Le variabili sono molte e complesse. La cosa più naturale per noi sarebbe il modello Roma. Anche perché la decisione del Pd di tenere dentro partiti che non hanno votato la fiducia a Draghi e ex 5S non ci convince per nulla. Però la legge elettorale è quella che è, e la campagna dura un mese. Entro lunedì decideremo". Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.
"Non esiste un vento favorevole per chi non sa dove andare, ma è certo che per chi va controcorrente il vento è sempre sfavorevole. Sapevamo fin dall'inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà: siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversità è spiazzante per gli zombie". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.
"Compiangiamo chi di noi è caduto e non ha resistito al contagio" degli zombie. "Ma soprattutto ringraziamo chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Per alcuni è il tempo di farlo con la forza della precarietà, perché solo così potremo vincere contro gli zombie, di cui Roma è schiava. Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino! Stringiamoci a coorte! L'Italia ci sta chiamando". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog
Io il Melenchon italiano? "Non proveremo a recitare parti per compiacere l'elettorato. Saremo semplicemente il M5s con la nostra intransigenza per la legalità e la giustizia sociale". Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, in un'intervista a il Fatto Quotidiano.
Beppe Grillo "ha sempre espresso la sua opinione, consapevole che la decisione sulla votazione o meno degli iscritti spettava a me". Lo afferma il leader del M5s, Giuseppe Conte, in un'intervista a il Fatto Quotidiano nella quale nega che, con la decisione di non ammettere deroghe alla regola del doppio mandato, Grillo si sia imposto anche su di lui. "Non è cosi'", assicura. Con Grillo "abbiamo sempre ragionato assieme anche su eventuali deroghe alla regola per salvaguardare l'esperienza di alcuni portavoce", aggiunge. "Di certo si tratta di una regola fondativa: ne capisco la filosofia e comprendo la posizione di Grillo, che è il custode dei principi".
"Nessuno vuol tirare per la giacca Draghi, ma credo che una parte rilevante dell'elettorato ma credo che una parte rilevante dell'elettorato si sentirebbe rassicurata dalla prosecuzione di quel metodo di lavoro e di quell'agenda straordinaria di riforme e investimenti". Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini in un'intervista a La Stampa in merito a un eventuale ritorno di Mario Draghi a palazzo Chigi. "Ho aderito ad Azione anche perché Carlo Calenda non ha avuto la benché minima esitazione a indicare la necessità di proseguire su quella strada", ha aggiunto.