Dopo la pubblicazione del regolamento, il vicepresidente della Camera ufficializza la sua corsa per diventare il capo del Movimento 5 Stelle. "Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'italia", afferma
"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci". Con le parole di Gandhi Luigi Di Maio ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie del M5s, che sceglieranno il candidato presidente del Consiglio del Movimento. Il vice presidente della Camera ha accettato l'ormai ovvia candidatura via Facebook, dopo la pubblicazione del regolamento. "Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'italia", ha scritto.
Nel testo pubblicato su Facebook, Di Maio fa un excursus sull'inizio della sua carriera politica: "Come tanti di voi ho iniziato questo percorso 10 anni fa, l'8 settembre del 2007 con un banchetto. Ed è dal banchetto dei nostri attivisti siciliani, di Caltanissetta, che voglio parlarvi oggi", ha affermato.
"Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'Italia" - "All'inizio non volevamo neanche entrare nelle istituzioni, pensavamo che bastasse proporre alla politica progetti validi per essere ascoltati. Ma ci hanno IGNORATI. Per questo abbiamo deciso di entrare nelle istituzioni dall'opposizione per far conoscere al Paese il loro indegno modo di gestire la cosa pubblica. E hanno passato il tempo a DERIDERCI. Quando il Movimento 5 Stelle è diventato la prima forza politica del Paese, hanno avuto paura e hanno iniziato a COMBATTERCI con tutto il potere mediatico e politico che avevano a disposizione. Siamo ancora qui, più forti di prima. E ora dobbiamo completare l'opera: andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l'Italia", ha proseguito il vice presidente della Camera lanciando la sua candidatura: "Oggi ho accettato la mia candidatura a premier per il Movimento 5 Stelle".
Infine la citazione, in cui riprende le parole del politico e filosofo indiano pacifista, Mahatma Gandhi: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci" . Poi il post scriptum: "Sono tornato in Sicilia per sostenere Giancarlo Cancelleri. Oggi siamo nella sua città, a Caltanissetta, e poco fa mi sono fermato a un banchetto dei nostri instancabili attivisti".