"Avremo bisogno di una piattaforma tecnologica che ci consenta da una parte di gestire gli iscritti per l'attività ordinaria e dall'altra di attuare il principio della democrazia diretta, che è nel nostro Dna"
"Le pretese economiche di Rousseau sono infondate sia nella quantificazione sia nell'individuazione del movimento come soggetto ritenuto obbligato". Lo ha detto il capo politico del M5s Vito Crimi annunciando un nuovo meccanismo nella rendicontazione e restituzione per rendere "organizzativamente autonomo" il Movimento. "Continueremo a usare Rousseau per l'esercizio della democrazia diretta? La risposta non può essere sì o no", ha aggiunto.
"La pretesa di oltre 400mila euro, infatti, include al suo interno, e ne è la parte preponderante arrivando a quasi 270mila euro, le quote non versate da parte di coloro che sono fuoriusciti dal Movimento", ha detto ancora Crimi ai deputati M5s.
"Quello che so è che avremo bisogno sempre e comunque di una piattaforma tecnologica che ci consenta da una parte di gestire gli iscritti per l'attività ordinaria e dall'altra per attuare il principio della democrazia diretta, che è nel nostro Dna - ha spiegato ancora il capo politico dell'M5s -. Quali caratteristiche deve avere questa piattaforma? Deve essere gestita in totale autonomia dall'associazione politica Movimento 5 Stelle, nei contenuti e nella forma, deve rispondere all'esigenza di essere funzionale al perseguimento dell'azione politica del Movimento e non del soggetto terzo che la mette a disposizione, qualunque esso sia".
"Il nuovo sistema di rendicontazione sarà un sistema forfettario, applicato a tutti automaticamente - ha proseguito -. Oggi tutti i parlamentari sono obbligati a restituire un importo minimo di 2mila euro più 300 euro da destinare direttamente alla Associazione Rousseau. Il resto va rendicontato".
Secondo Crimi, "le iniziative e le attività devono essere proposte, coordinate e gestite dagli organi del Movimento o dai responsabili dei vari progetti indicati dal Movimento 5 Stelle e non dal soggetto terzo che fornisce il servizio. Tutte le scelte devono essere nella piena disponibilità degli organi che sono democraticamente eletti e che rispondono a meccanismi di fiducia e sfiducia e quindi rispondono politicamente anche delle scelte fatte, e non al soggetto terzo che fornisce lo strumento".
"L'iscritto o il cittadino che accede, non deve immaginare di accedere ad una piattaforma, qualunque essa sia, ma deve comprendere che sta entrando nel Movimento. Deve sentirsi dentro e parte del Movimento e non di un soggetto terzo che si limita a fornire lo strumento tecnologico", ha sottolineato.
"Questa è la linea che intendiamo adottare da adesso in poi, e potremo farlo solo da adesso in poi in quanto sarà il Movimento a interfacciarsi con chi fornisce lo strumento e non i singoli parlamentari che versano un contributo "al buio" ad un soggetto terzo che agisce in autonomia", ha concluso Crimi.