Dopo cinque ore si è concluso il Consiglio nazionale del M5s: alle 18.30 assemblea congiunta di deputati e senatori
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Non sono tutti sulla stessa linea i ministri pentastellati a proposito del futuro dell'esecutivo. Mentre il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha ribadito la sua fedeltà alle decisioni del leader pentastellato Giuseppe Conte, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, mette in allarme sui rischi per il Pnrr in caso di fine dell'esecutivo.
"Il presidente Conte non ha mai chiesto ai Ministri di dimettersi, qualora lo chiedesse ci dimetteremmo all'istante. Non siamo degli aspiranti di Di Maio". A riconfermare la piena adesione alle decisioni del leader Conte è il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, non senza sferrare un colpo contro la decisione separatista del minsitro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Tra le voci più critiche, arriva l'affondo da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, che ha preparato una scheda in cui ha illustrato nel dettaglio i provvedimenti, attualmente all'esame delle Camere, che rischiano di non essere portati a termine a causa della crisi. "Le eventuali dimissioni del governo - si legge - potrebbero condurre a uno scenario estremamente critico relativamente all'iter dei principali provvedimenti, già presentati alle Camere, con particolare riguardo a quelli relativi alle riforme abilitanti per raggiungere gli obiettivi del Pnrr entro dicembre 2022 e a quelli di conversione dei decreti-legge attualmente pendenti in Parlamento".