Il neodeputato coinvolto in campagna elettorale nel caso Rimborsopoli si iscrive al gruppo misto e precisa: "Resto un uomo del Movimento, anche se sono stato sospeso"
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Il deputato M5s Andrea Cecconi, rieletto a Pesaro, sconfiggendo il ministro Minniti, aveva firmato la rinuncia al seggio allo scoppio del caso Rimborsopoli, "ma era carta da c... Avevo chiamato un'amica in Corte d'appello e mi aveva detto che non valeva nulla". Lo ha detto lo stesso Cecconi, coinvolto nello scandalo dei bonifici fatti e ritirati e intervistato da vari quotidiani dopo la registrazione alla Camera al gruppo misto. "Voterò insieme a M5s, rimango un uomo del Movimento, anche se mi hanno sospeso", ha precisato. E intanto si è seduto al suo scranno.
"Avevo firmato l'impegno per le mie dimissioni, ma..." Da quando era venuto alla luce il caso dei bonifici fatti ma poi annullati, Cecconi, che dopo il 4 marzo si è guadagnato il titolo di anti-Minniti, non aveva più partecipato alla campagna elettorale ed era stato definito "candidato fantasma". Si è iscritto al gruppo misto, come aveva annunciato, in attesa della decisione dei probiviri sulla sua situazione, e voterà insieme a M5s sulla presidenza della Camera.
"Ho firmato con Luigi (Di Maio, ndr) un impegno che prevedeva le mie dimissioni una volta eletto, ma poi ho anche chiamato una mia amica in Cassazione e lei mi ha detto che quel documento lo posso anche cestinare. Insomma, è carta da c...o. Io posso anche presentarle le mie dimissioni, ma devono essere votate dalla Camera e questo non accadrà mai, lo sappiamo tutti". Così in un'intervista, Andrea Cecconi, finito nella polemica M5s sui rimborsi, e sospeso per questo da Di Maio.
"Seguirò le indicazioni di voto di Di Maio - continua. - Se sarà Roberto Fico o Riccardo Fraccaro, a me va bene comunque. Rimango un uomo del Movimento, anche se mi hanno sospeso". Cecconi aggiunge anche di aver ricevuto offerte da altre forze politiche: "Mi hanno cercato in tanti, da tutti i partiti. Non ho mai risposto al telefono, né ai messaggi che mi hanno mandato. Che me ne frega a me di passare con Berlusconi o qualche altro?".
E conclude affermando di non aver parlato ancora con Di Maio: "Ci sarà modo. Adesso ha altro da fare, in campagna elettorale non era il caso. Ha detto cose contro di me, ma so che doveva. So come siamo fatti meglio di chiunque altro. Non porto rancore. Mi hanno chiesto di non metterli in imbarazzo e non ho detto nulla". E infine: "Non supplico di rientrare, mi dispiace non far parte del gruppo, quello sì, ma non imploro".
Nel gruppo misto anche altri 3 rifiutati dal Movimento Nel gruppo misto con Cecconi anche altri tre fuoriusciti di M5s. Dei 224 deputati eletti per il Movimento 5 stelle, infatti, il gruppo si fermerà a 220 perché 4 di loro sono stati "rifiutati" in quanto considerati impresentabili dal Movimento e quindi si iscriveranno al gruppo Misto. Oltre ad Andrea Cecconi, ci sono Antonio Tasso, Silvia Benedetti e Salvatore Caiata.