Il premier al termine del bilaterale con Juncker annuncia piccoli passi in avanti nei negoziati. Intanto il governo invia 58 emendamenti alla Commissione Bilancio della Camera
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L'Italia ha raggiunto un "punto d'incontro" con l'Ue. Ad affermarlo è il premier Giuseppe Conte, al termine del bilaterare col presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Parlando a Buenos Aires, dove si conclude il G20, il presidente del Consiglio ha precisato di non aver parlato di numeri in merito al rapporto deficit/Pil. "Valutiamo diversi scenari, l'obiettivo è evitare la procedura d'infrazione", ha aggiunto. Presentati 58 emendamenti.
I toni sembrano essere più distesi, almeno stando alle dichiarazioni del premier: " Ogni volta che ci si alza da un tavolo di negoziazione, dandosi la mano e guardandosi negli occhi in modo sereno, si fa un passo avanti" in riferimento proprio all'incontro con Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue. Ma una precisazione è d'obbligo: "Non rinunciamo alla prospettiva delle riforme, anche l'Unione europea è entrata in quest'ottica".
Anche perché, aggiunge il premier, "sono il garante del patto sociale e politico con i cittadini che è nato in campagna elettorale, si è rinsaldato nel contratto di governo e anche in tema di politica economica complessiva", quindi deve esserci il "rispetto di quelle riforme che devono assicurare equità e stabilità sociale e crescita economica". C'è anche una data, entro la quale Conte si è detto "assolutamente fiducioso" di trovare un'intesa: e cioè entro l'Ecofin del 17 dicembre. "Anche nel corso di questi giorni - ha aggiunto - sta proseguendo il dialogo con l'Europa in un clima assolutamente costruttivo".
Presentati 58 emendamenti - Intanto sono giunti in commissione Bilancio alla Camera 58 emendamenti del governo alla Manovra. Le proposte di modifica, in fase di fascicolazione da parte degli uffici, sarebbero soltanto una prima tranche di interventi da parte dell'esecutivo. E' atteso adesso l'esito di una riunione dell'ufficio di presidenza della commissione per decidere come procedere nei lavori.
Tria: "L'economia italiana non giustifica spread attuali" - "L'economia italiana non giustifica gli spread che stiamo avanti in questo periodo". Lo ribadisce ancora una volta il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, parlando in conferenza stampa a margine del G20 a Buenos Aires. Il ministro auspica un confronto con l'Europa, che "può essere utile a determinare una maggiore consapevolezza nei mercati finanziari".