Il vicepremier garantisce: "Primo reddito di cittadinanza il primo di marzo e prima pensione di cittadinanza a febbraio"
© ansa
"Prima di Natale gli italiani avranno le misure per il reddito e la pensione di cittadinanza, la quota 100, il rimborso ai truffati delle banche e l'Ires alle imprese al 15%". Lo ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio durante la registrazione di Stasera Italia su Rete 4. "Il primo reddito di cittadinanza lo avremo il primo di marzo e la prima pensione di cittadinanza a febbraio", ha aggiunto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.
Il vicepremier ha quindi spiegato che quelli passati dall'insediamento del governo "sono stati sei mesi importanti che danno il via, ma ancora c'è da lavorare. Sono stati sei mesi in cui abbiamo avuto l'opportunità di dire che tante cose che non si potevano fare invece si possono fare", ma di sicuro "non è stato facile".
Di Maio ha poi parlato di altre questioni sul tavolo, dal dl Sicurezza, nel quale "ci siamo accertati che gli Sprar rimanessero aperti e che il sistema delle cooperative debba rendicontare tutti i soldi che prendono" perché "c'era un business sull'immigrazione", alla Tav, in merito alla quale "non c'è nessun approccio ideologico, non siamo contro le grandi opere. I cittadini ci hanno detto di non sperperare, la scienza ci dirà se ci sono più costi o benefici".
Ancora, il vicepremier ha sottolineato che per Alitalia "i cittadini non ci dovranno mettere un euro in più, tanto c'è interesse da parte di attori internazionali e Fs ha manifestato interesse e presentato un piano industriale. Mettiamo insieme la prima compagnia ferro-aereo-gomma per prendere i turisti e portarli in Italia".
Infine, Di Maio è tornato sulla questione dell'azienda di famiglia, garantendo che "mio padre pagherà tutti i suoi errori, economicamente e non solo". Però "è un fatto che riguarda lavoratori in nero che mio padre ha tenuto dieci anni fa, sono errori del padre nascosti ai figli ma che hanno rappresentato anche un fatto mediatico. Non riesco a comprendere perché un fatto di mio padre riguardi anche le mie colpe".