Dal Carroccio fanno sapere che non sono onerosi. In maggioranza c'era un accordo a non presentare emendamenti
L'iter della Manovra si complica: la Lega presenta tre emendamenti. Dal Carroccio fanno sapere che non sono "onerosi". In maggioranza c'era un accordo a non presentare emendamenti sulla manovra. Dalle opposizioni invece valanga di modifiche: in tutto oltre 2.600. Nel dettaglio, sono 1103 dal Pd, 945 dal M5s, 330 di AVS, circa 150 quelli di Italia viva (tutti mirati su alcuni temi, sottolinea il gruppo, citando ad esempio il dissesto idrogeologico, 18 App, la cosiddetta fuga dei cervelli) e 91 di Azione, neo-componente del gruppo Misto.
© Tgcom24
Si alza quindi lo scontro in Parlamento. Decine di parlamentari di opposizione si iscrivono a parlare per protestare contro il "colpo di mano" della maggioranza che ha presentato un proprio emendamento con il quale cancella e riscrive la proposta delle minoranze sul salario minimo a prima firma di Giuseppe Conte.
L'obiettivo è quello del ritiro del testo. Ma, per ora, il risultato è far slittare il voto che era previsto per martedì. La battaglia si riproporrà nella Manovra: M5s, Pd, Avs e Più Europa fanno sapere che presenteranno emendamenti comuni su salario minimo e sanità. Mercoledì i Dem e i pentastellati illustreranno ciascuno la propria contro-proposta sulla legge di bilancio. "Dimostreremo che non è vero quello che dice il premier Meloni, che la coperta è corta. Se la sai usare, la coperta è sufficiente, genereremo risorse", assicura Conte. Fra le proposte di modifica a firma M5s spunta un emendamento per finanziare per due anni il Reddito di cittadinanza così come era prima delle modifiche.
Sono circa 2mila quelli che verranno depositati nel complesso dalle minoranze: il numero più consistente di emendamenti è del M5s con oltre 950 proposte, dal Pd ne arrivano 600. Circa 300 hanno la firma di Alleanza Verdi e Sinistra italiana, mentre un centinaio saranno presentati da Italia viva e una novantina da Azione.
Resta confermata l'intenzione del centrodestra di far convogliare tutte le indicazioni in un maxiemendamento alla Manovra. Ma è scontro, nel frattempo, sul fronte del salario minimo. "La maggioranza - chiedono insieme i capigruppo di centrosinistra in commissione Lavoro - si confronti con noi sul merito delle proposte anziché mettere tutto nelle mani dell'esecutivo. Il nostro è un appello a liberare l'autonomia del Parlamento".
Il centrodestra rivendica la propria proposta. "L'autonomia del Parlamento - sottolinea il presidente della commissione e firmatario della proposta Walter Rizzetto (FdI) - è rispettata e stra-confermata. Noi abbiamo fatto un intervento - ha aggiunto - che raccoglie i rilievi del Cnel e stiamo solo dicendo che la proposta delle opposizioni non è, a nostro avviso, lo strumento giusto. Tra l'altro hanno avuto 12 anni di governo non solo per fare una legge ma anche semplicemente per metterla in calendario".
Tra ostruzionismo e regolamenti parlamentari legati alla richiesta di fiducia in Aula alla Camera sul dl proroghe, i lavori in commissione a Montecitorio riprenderanno solo giovedì. "