Dl Fisco, la Camera conferma la fiducia al governo con 310 sì. Nel pomeriggio, sempre di venerdì, dopo le dichiarazioni di voto finali ci sarà il voto finale sul testo
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Ancora liti e tensioni nella maggioranza che non ha trovato l'accordo sugli emendamenti alla Manovra. E' quanto emerge al termine del vertice durato due ore a Palazzo Chigi. La riunione è stata quindi aggiornata a venerdì mattina alle 8. Iv chiede di abrogare del tutto la "plastic tax", la "sugar tax" e la tassa sulle auto aziendali. Il centrodestra minaccia di votare la proposta di Iv: la maggioranza sarebbe battuta.
Nel giorno in cui la Camera vota la fiducia al decreto fiscale con 310 sì, Iv torna ad alzare la posta sulla legge di Bilancio.
Iv sulle barricate L'ennesimo braccio di ferro si consuma al Senato, dove ancora non si è iniziato a votare in commissione sul testo della Manovra, atteso lunedì in Aula. Giovedì mattina la maggioranza siede attorno a un tavolo per trovare un'intesa sulle modifiche. Italia viva si presenta battagliera e rilancia i suoi emendamenti per abrogare del tutto la tassa sulla plastica e la tassa sulle auto aziendali, sebbene siano state drasticamente ridotte dall'esecutivo. I renziani vogliono cancellare anche la tassa sulle bevande zuccherate, cara al M5s. Di fronte al no degli alleati, i senatori di Iv abbandonano il tavolo. La tensione si alza. Il presidente del Consiglio convoca tutti nel pomeriggio a Palazzo Chigi, al ritorno del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri dall'Ecofin.
Renzi: "Il governo dura? Al 50%..." E proprio Renzi non esclude un ritorno alle urne alla luce delle continue tensioni nella maggioranza. "Se si continua così, ci sta che si torna a votare: litigano su tutto!", dice a La7 l'ex premier che prevede l'esecutivo abbia "il 50% di possibilità che rimanga in piedi". "Rischiano di andare alle elezioni perché in questa fase se si continua a litigare sulle tasse, sulla sugar tax".
Fitch: preoccupazione per le tensioni nella maggioranza L'agenzia di rating Fitch dirama la propria "preoccupazione" sul clima di "incertezza politica creato dalle tensioni politiche" nella maggioranza: è un fattore di rischio - avverte - per una economia che resta praticamente in stagnazione.
La Lega, che ha presentato suoi emendamenti soppressivi della plastic tax, valuta di mettere la firma sotto le proposte di Iv. Già alla Camera i renziani hanno votato contro il carcere agli evasori del decreto fiscale: la differenza è che in Senato i numeri sono risicati e se Iv si smarca, manca la maggioranza. A ridosso del vertice a Palazzo Chigi Matteo Renzi fa capire che non intende deporre le armi: "Le tasse contro la plastica e lo zucchero funzionano" mediaticamente per i populisti - avverte con implicito riferimento al M5s - ma sono un autogol per le aziende" e rischiano di "far licenziare 5.000 persone".
Al vertice con Conte e Gualtieri, la delegazione di Iv punta i piedi: le urla si sentono anche fuori dalla stanza. Finisce in un nulla di fatto. La tassa sulla plastica, prevista da aprile, potrebbe slittare almeno alla metà del prossimo anno, anche se Iv punta a un rinvio al 2021. Conte non ci sta a far vincere la narrazione di una Manovra di tasse: "Siamo tutti d'accordo che va fatto un ulteriore sforzo per abbassare le tasse", afferma chiedendo un supplemento di lavoro al ministero dell'Economia.
Conte: "C'è convergenza politica, clima buono" A gettare acqua sul fuoco, è poi lo stesso premier. "Il clima è buono, non abbiamo ancora chiuso perchè abbiamo bisogno ancora di alcune verifiche da Mef e dalla Ragioneria. Abbiamo dato loro un preciso indirizzo politico, c'è una convergenza, vogliamo ancora migliorare alcune misure, vogliamo dare ancora qualche significativo indirizzo su alcune tasse di scopo", dice Conte in conferenza stampa in serata a Palazzo Chigi parlando del vertice sulla Manovra.
"Renzi? Pessimista cosmico" Conte risponde anche a Renzi. "C'è il 50% di possibilità che il governo cada? E' un pessimista cosmico Matteo Renzi, state tranquilli, andiamo avanti, abbiamo tante cose da fare".
"Mes, in Ue difenderò sempre interessi Italia" Per quanto riguarda il Mes, "spiegheremo in aula a che punto è arrivato il negoziato e il Parlamento esprimerà le note di indirizzo alla luce delle quali mi siederò con gli altri leader al Consiglio europeo per difendere gli interessi dell'Italia", dice il premier.