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Manovra, slitta l'obbligo di iscrizione agli albi per chi non ha abilitazione: ordini sul piede di guerra

Alcuni professionisti come i fisioterapisti potranno continuare a esercitare iscrivendosi a un elenco speciale. La ministra Grillo nega che si tratti di una sanatoria degli abusivi

24 Dic 2018 - 14:37

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Approvata dal Senato col voto di fiducia, la Manovra tornerà in terza lettura alla Camera per l'ok finale. Ma mentre la maggioranza festeggia, opposizioni e sindacati protestano anche per una misura che riguarda il settore sanitario, vale a dire la deroga per l'iscrizione agli ordini per chi ha svolto professioni sanitarie senza possesso di titolo abilitante per l'iscrizione all'albo. La misura riguarda fisioterapisti e professionisti di 18 ordini sanitari, ​ dagli infermieri ai tecnici di radiologia alle ostetriche.

Nel comma 283 bis si legge che "ferma restando la possibilità di avvalersi delle procedure per il riconoscimento dell'equivalenza dei titoli del pregresso ordinamento alle lauree delle professioni sanitarie di cui alla legge 1 febbraio 2006 numero 43, coloro che svolgono o abbiano svolto un attività professionale in regime di lavoro dipendente o autonomo, per un periodo minimo di 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi dieci anni possono continuare a svolgere le attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento, purché si iscrivano, entro il 31 dicembre 2019, negli elenchi speciali a esaurimento istituiti presso gli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche di della riabilitazione e della prevenzione".

I professionisti con regolare abilitazione sono però, pronti a scendere in piazza. L'associazione italiana fisioterapisti (Aifi) si è schierata contro la norma che - a suo avviso - consentirebbe a chi finora ha esercitato professioni in ambito sanitario senza avere un titolo abilitante, di continuare a farlo abusivamente. Secondo chi difende il provvedimento, la logica è quella di tutelare posti di lavoro, ma secondo chi lo ostacola sarebbe un via libera agli abusivi.
 
E' già arrivata la precisazione che l'iscrizione degli elenchi speciali non si tradurrà in un'equiparazione all'iscrizione all'albo regolare, ma questa non è bastata a calmare gli animi. Si "rischia di creare una pericolosa breccia in un sistema che tutela e garantisce innanzitutto la salute pubblica dei cittadini" secondo la Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, mentre la pagina dei ministro alla Salute Giulia Grillo è stata riempita da commenti polemici, ai quali lei stessa ha risposto con un post ufficiale: "Stop alla disinformazione sull'emendamento che salva il posto di lavoro a 20.000 operatori  già presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Il Parlamento non ha approvato nessuna sanatoria per abusivi.
Si dà la possibilità di continuare a esercitare a lavoratori con titoli validi fino all'approvazione della legge 3/2018 inserendoli in elenchi speciali. Non sarà un via libera per tutti, ma solo per chi dimostrerà di avere i titoli e di aver lavorato per almeno 36 mesi in 10 anni.
Non si toglie nulla a chi è iscritto agli albi delle professioni sanitarie e non si creano equipollenze. 
Non creiamo abusivi e finalmente si mette fine al caos prodotto da una giungla di corsi regionali che negli anni hanno creato situazioni incontrollabili. Grazie ai parlamentari, in particolare alla presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice M5S e ai tecnici del ministero della Salute che hanno ascoltato decine di sigle sindacali e datoriali, Regioni e strutture sanitarie per arrivare a un testo condiviso. Abbiamo evitato che 20.000 famiglie di lavoratori finissero in mezzo a una strada. Questa è la realtà, tutto il resto è disinformazione
".

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