Il presidente di Fininvest e Mondadori al Giornale: Silvio Berlusconi torna centrale nella politica, non deve essere riabilitato da nulla
"Questo governo sembra in grado di far fronte alle peggiori emergenze. Il premier Draghi sta lavorando bene, vedo fatti e numeri che parlano chiaro, anche se la la politica non è il mio campo. Da imprenditrice vedo che il Paese riparte, l’economia si libera e termina l'era dell’incompetenza". Lo dice il presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, aggiungendo: "Mio padre torna centrale. Ma non è una riabilitazione perché lui è innocente. Semmai un risarcimento per le ingiustizie subite".
"Con Draghi finisce l’incubo. Noto solo che, proprio come capita a certi incubi che al risveglio scompaiono, sembriamo avere dimenticato che fino a pochi mesi fa, a Palazzo Chigi, c’era chi sembrava convinto che per battere il Covid bastasse ordinare costosi tendoni a forma di primula, o chi dal balcone proclamava improbabili sconfitte della povertà", afferma in una intervista al Giornale.
"Il governo Draghi ha dato un colpo micidiale all'elogio dell’incompetenza e alla retorica dell’uno vale uno, e questo non posso che apprezzarlo". E sul ruolo di Silvio Berlusconi, grande promotore della sua ascesa a Palazzo Chigi, precisa: "E' vero che mio padre è stato il primo a sostenere Draghi. E non parlo del 2020, quando l’ha proposto come premier, ma del 2005, quando da presidente del Consiglio lo aveva indicato come governatore della Banca d’Italia, e anche del 2011, quando lo aveva imposto al vertice della Banca centrale europea. Tra lui e Draghi c’è sintonia, e lo dimostrano anche molte delle scelte di questo governo".
Silvio Berlusconi oggi è stato riabilitato ed è al centro della politica. "Da figlia mi fa piacere, mi pare ovvio. Credo però faccia piacere anche a tanti italiani. Diciamo che Silvio Berlusconi è stato la vittima più illustre del populismo giustizialista che per anni ha intossicato l'Italia. Ma sono convinta che in molti oggi abbiano capito come l’incitamento all’odio contro mio padre sia stato dettato dal pregiudizio e dall’ostilità preconcetta di chi avversava le sue spinte al cambiamento. Perché il pensiero unico è un veleno, ammorba le vittime ma alla lunga anche gli avvelenatori".
"Mio padre non ha alcun bisogno di riabilitazioni. Il riconoscimento del suo ruolo politico, semmai, è un parzialissimo risarcimento morale. Sì, questa è la parola giusta: un risarcimento. Anche se risarcirlo di tutte le ingiustizie che ha subìto, ahimé, è davvero impossibile", conclude Marina Berlusconi.