intervista al Foglio

Marina Berlusconi: "Spero che Trump non rottami l'Occidente" | "Sulle Big Tech, concorrenza sleale grande come una casa"

La presidente di Fininvest e Mondadori: "Sembra che il modo di pensare occidentale sia condannato a oscillare come un pendolo tra convinzioni sempre più estreme". E sui diritti afferma: "Sono favorevole ai matrimoni gay. Ognuno deve avere il diritto di creare una famiglia con la persona che ama"

17 Feb 2025 - 13:56

"Faccio l'editore e il problema della divisione dell'Occidente mi colpisce soprattutto dal punto di vista culturale". Lo ha affermato la presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi, in un'intervista al Foglio. "Sembra che il modo di pensare occidentale - ha aggiunto - sia condannato a oscillare come un pendolo tra convinzioni sempre più estreme. Il pendolo si sta spostando dalle utopie dell'ambientalismo ideologico all'assurda miopia del negazionismo climatico; dai pericoli dell'apertura indiscriminata delle frontiere all'innalzamento di muri che sono altrettanto inaccettabili. E se parliamo dei diritti civili, siamo passati dai paradossi della cultura woke al drastico ridimensionamento di tutte le politiche di inclusione e al culto della verità biologica".

Quanto al ruolo di Trump in Occidente, Marina Berlusconi ha dichiarato: "Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale". "Spero davvero - ha aggiunto - che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il 'rottamatore' dell'Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l'America è stata negli ultimi ottant'anni".

Marina Berlusconi continua sul ruolo di Trump e degli Stati Uniti: "Mi rifiuto di credere che l'America possa arrivare a rinnegare il suo ruolo guida di paese più potente del mondo, che ha sempre esercitato in nome del multilateralismo e del sostegno tra alleati. Il fatto che se ne possa anche solo dubitare è di per sé stesso inquietante. Del resto - afferma - leggiamo quotidianamente notizie su paesi storicamente legati agli Stati Uniti che si ritrovano di colpo a dover scegliere: o si cede ai diktata trumpiani o si reagisce a propria volta con altri dazi. Da convinta sostenitrice del libero mercato, non posso che avere grosse perplessità su tutto ciò che sono i dazi e, più in generale, il protezionismo".

Sul conflitto in Ucraina, Marina Berlusconi avverte: "Se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica". "Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca", precisa.

Riguardo alle cosiddette Big Tech, nell'intervista ha affermato: "C'è un problema di concorrenza sleale grande come una casa e sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell'algoritmo".

Infine un accenno al tema dei diritti: "Sono favorevole ai matrimoni gay. Sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama", ha aggiunto Marina Berlusconi.

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