ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO

Mattarella: "Gli atti contro la libera informazione sono eversivi"

"Spero si possa ancora dire sindaca", ironizza il Capo dello Stato dopo le polemiche sulla proposta di legge della Lega, poi ritirata, contro l’uso del femminile per indicare cariche istituzionali

24 Lug 2024 - 14:42

Sergio Mattarella definisce "eversivo" e "rivolto contro la Repubblica" ogni atto "contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news". Alla cerimonia di consegna del "Ventaglio" da parte dell'Associazione stampa parlamentare, dopo l'aggressione di Torino contro il giornalista del quotidiano "La Stampa", il presidente della Repubblica chiarisce: "Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati in maniera corretta. Informazione, cioè, anche come anticorpo contro le adulterazioni della realtà". 

"Apprendisti stregoni generano odio e violenza"

 "Occorre adoperarsi sul piano culturale contro la pretesa di elevare l'odio a ingrediente, a elemento legittimo della vita: una spinta per retrocedere nell'inciviltà. Si registrano anche un crescente antisemitismo, l'aumento dell'intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia. Un odio che viene spesso alimentato sul web, che va non soltanto condannato ma concretamente contrastato con rigore e severità", dichiara Mattarella. "Vi sono, in giro per il mondo, - aggiunge - molti apprendisti stregoni, incauti nel maneggiare, pericolosamente, gli strumenti che generano odio e violenza".
 

"Deriva di violenza contro esponenti politici"

 "C'è un altro aspetto inquietante: il diffondersi di una sub cultura che si ispira all'odio. Una violenza che da verbale diventa frequentemente fisica", prosegue il Capo dello Stato, citando "il tentativo di grave attentato a Trump", oltre a quelli subiti dallo slovacco Fico, dall'ex sindaca di Berlino Giffey, dal marito di Nancy Pelosi. "È fondamentale e doveroso ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici".
 

"Spero si possa ancora dire sindaca"

 "Spero si possa ancora dire". Questo l'inciso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna del "Ventaglio" quando, nell'elencare le personalità colpite da attentati, ha citato la "sindaca di Berlino", usando il femminile. La frase arriva dopo le polemiche suscitate dalla pdl della Lega, poi ritirata, che avrebbe voluto vietare negli atti pubblici il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato.
 

"Triste gettare immani risorse in armamenti"

 "Spinge a grande tristezza vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale", continua il presidente della Repubblica. "Ma chi ne ha la responsabilità? Chi difende la propria libertà - e chi l'aiuta a difenderla - o chi aggredisce la libertà altrui?", sottolinea ricordando che la Seconda guerra mondiale "non sarebbe scoppiata senza il cedimento per i Sudeti" da parte delle "cosiddette potenze europee" che "diedero a Hilter il via libera": "Historia magistra vitae".
 

"A Biden il grazie della comunità internazionale"

 "I vincoli di condivisione di valori dei nostri due popoli rafforzano i rapporti tra gli Stati e ne consentiranno la costante crescita. Al presidente Biden va il ringraziamento della comunità internazionale per il suo apprezzato servizio e la sua leadership", afferma Mattarella parlando delle elezioni negli Stati Uniti.

"Situazione carceri indecorosa per Paese civile"

 Nel discorso di Mattarella non manca poi un riferimento alla situazione nelle carceri, "un tema "che sempre più richiede vera attenzione. Basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest'anno. Condivido con voi una lettera che ho ricevuto da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è e deve essere, l'Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale", evidenzia.

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