Il Capo dello Stato nel consueto messaggio del 31 dicembre agli italiani: "Il Sistema sanitario nazionale va rinforzato". E sull'Ucraina: "La responsabilità della guerra è unicamente di chi aggredisce"
Sergio Mattarella si rivolge agli italiani nel suo consueto discorso di fine anno, l'ottavo della sua carriera, con un messaggio di speranza e forza. Il Presidente della Repubblica sottolinea come il Paese abbia "reagito alla crisi con grande crescita" e anche come il 2022 sia stato "un anno impegnativo e complesso". La nomina della prima donna presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l'ha definita un "segno di maturità del Paese", osservando come nel giro di pochi anni "tutti i partiti abbiano vissuto un'esperienza di governo". Il Capo dello Stato sottolinea poi la necessità di "rinforzare il Sistema sanitario nazionale" e di pagare le tasse per "far funzionare l'Italia".
Mattarella ha parlato agli italiani dalla Sala della musica, che si trova nell'ala neoclassica della Palazzina del Quirinale. Il Capo dello Stato ha recitato il suo discorso in piedi, come nei due anni precedenti, a reti unificate. Alle sue spalle una finestra su Roma, l'albero di Natale e le bandiere dell'Italia, dell'Ue e della Presidenza della Repubblica.
Quello del 2022 è il suo ottavo messaggio di fine anno nei panni di Presidente della Repubblica. Quello pronunciato lo scorso anno avrebbe dovuto essere il suo ultimo. All'epoca aveva infatti detto: "Ho sempre vissuto questo tradizionale appuntamento di fine anno con molto coinvolgimento e anche con un po' di emozione. Oggi questi sentimenti sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente". Le cose poi sono andate diversamente e Mattarella ha risposto ancora una volta alle esigenze della nazione.
"Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la
prima volta, da una donna", ha affermato Mattarella. "È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà. Questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione".
Per quanto riguarda le varie formazioni che si sono avvicendate al governo durante i suoi anni al Quirinale, il Capo dello Stato ha sottolineato come "nell'arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori".
Mattarella ha aperto il suo discorso ribadendo come il 2022 sia stato un anno "impegnativo e complesso" come i sette che hanno caratterizzato il suo primo mandato. "Un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l'anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo. L'elezione del Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inatteso, mi impegna per un secondo mandato".
Secondo Mattarella, la Repubblica "sta nel senso civico di chi paga le imposte perche' questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune".
Mattarella ha poi auspicato un 2023 di cambiamento profondo, parlando anche della guerra in Ucraina. "Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno, ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla guerra che sta insanguinando il nostro Continente. Il 2022 è stato l'anno della folle guerra scatenata dalla Russia. La risposta dell'Italia, dell'Europa e dell'Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti. Se questo è stato l'anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l'anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze. La pace è parte fondativa dell'identità europea e, fin dall'inizio del conflitto, l'Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà. Alla pace esorta costantemente Papa Francesco, cui rivolgo, con grande affetto, un saluto riconoscente, esprimendogli il sentito cordoglio dell'Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI".
Il Presidente della Repubblica ha insistito particolarmente sul tema della guerra. "Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi".
"Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinaste alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l'umanità".
Il messaggio di Mattarella ha toccato anche il tema della sanità e del Covid. "Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive. È uno degli insegnamenti da non dimenticare della pandemia. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone".
Tornando sugli argomenti di ambito economico e sociale, la massima carica dello Stato ha affermato: "So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L'inflazione, i costi dell'energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l'aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà".
Il Presidente della Repubblica ha poi dedicato una parte del suo discorso anche ai temi ambientali. "Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il futuro dell'umanità, significa affrontare con concretezza la transizione energetica. L'energia è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l'affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione di tanti giovani".