Nella giornata mondiale contro la tratta di esseri umani anche Papa Francesco lancia un appello: "Le persone sfruttare non sono merce, sono umane"
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Bisogna "ribadire la condanna contro ogni forma di schiavitù, vecchia e nuova". Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, ponendo l'accento sul fatto che "terreno agevole per queste nuove forme di schiavitù è il fenomeno migratorio". "Nessun Paese - avverte - è immune da questa sistematica violazione della dignità umana" e nessuno deve avere "la tentazione di guardare altrove".
Il presidente della Repubblica ha evidenziato poi i numeri legati al fenomeno della schiavitù. "L'Organizzazione Internazionale del Lavoro denuncia che sono circa 40 milioni le persone vittime - ha spiegato Mattarella -. Di queste, quasi 25 milioni sono costrette al lavoro forzato e 15 milioni a forme di matrimonio forzato. Numeri impressionanti che hanno spinto le Nazioni Unite ad adottare l'obiettivo di eliminare il traffico di esseri umani entro il 2030".
Il Capo dello Stato ha sottolineato ancora una volta il ruolo fondamentale dell'Unione Europea per sconfiggere il fenomeno della schiavitù, legato ai flussi migratori. "Serve un'Unione Europea consapevole dei propri valori e delle proprie responsabilità", ha concluso.
In occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani anche Papa Francesco ha lanciato un appello. "Ascoltiamo il grido di tanti fratelli sfruttati per traffici criminali - ha scritto il Pontefice su Twitter - non sono merce, sono persone umane, e come tali vanno considerati"