Il Capo dello Stato: "Ogni morte sul lavoro è inaccettabile". L'ultima tragedia in provincia di Pordenone, dove un operaio di 69 anni ha perso la vita cadendo da una gru
"Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce". Lo ha detto Sergio Mattarella parlando dalla Calabria in vista della Festa del Lavoro. "Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale - ha aggiunto - perché senza l'apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità". Purtroppo in quelle stesse ore un altro uomo perdeva la vita lavorando
"Non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che perdurano; gli esclusi; il fenomeno dei lavori precari e sottopagati. Il basso livello retributivo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che induce tanti di loro a recarsi all'estero a migliori condizioni. Le difficoltà di chi sopporta una disabilità, il peso degli oneri di assistenza che non di rado spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l'ha" ha aggiunto in un altro passaggio il Capo dello Stato durante la visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino nella celebrazione della Festa del lavoro.
"È ben noto - prosegue Mattarella - che il lavoro è una delle leve più importanti di progresso, di coesione sociale. Per le famiglie italiane ha costituito il vettore principale del miglioramento sociale nei decenni trascorsi. Con l'istruzione, con la manifattura, con i servizi, ora con le nuove attività basate sul digitale, il lavoro è l'ascensore sociale che rende la nostra una società aperta e libera".
E sul tema degli incidenti sul lavoro il Presidente della Repubblica ha detto: “Un tema prioritario per il quale è necessario un impegno determinato ed efficace è quello del contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola – è inaccettabile”.
L'ultima tragedia è avvenuta in provincia di Pordenone, a Fiume Veneto dove un operaio è morto mentre stava operando da un camion con una gru. Ivo Bellotto, 69 anni, si stava occupando dell'allestimento di alcuni ponteggi in previsione di opere edili per conto di una ditta veneta di costruzioni e scavi il medesimo gancio della gru lo ha improvvisamente centrato al capo facendolo precipitare al suolo. L'impatto è stato fatale. Il personale sanitario, giunto tempestivamente, anche con un elicottero, e i vigili del fuoco del comando provinciale hanno potuto soltanto constatare il decesso.