Landini, Cgil: "Una patente a punti sugli appalti e maggiori controlli sulle imprese". Anna Maria Furlan, Cisl: "Chiediamo al Governo provvedimenti urgenti e straordinari"
"La sicurezza dei lavoratori è una priorità sociale". A ribadirlo, in un telegramma inviato per la 69esima edizione della Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, è il presidente Mattarella. "Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte - scrive il capo dello Stato - le istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità".
685 morti. E' il bilancio delle vittime sul lavoro solo nel periodo che va da gennaio ad agosto. E dal 2106 i decessi sono aumentati del 10 per cento. Un vero e proprio bollettino di guerra secondo i sindacati che parlano di una strage, con 17mila caduti dal 2009. "Sugli appalti, bisognerebbe inserire la patente a punti. Le imprese dove ci sono stati troppi infortuni devono essere segnalate" - commenta il segretario nazionale dell Cgil Maurizio Landini - anche perché gli ispettori che dovrebbero vigilare sulla sicurezza, in un decennio, si sono praticamente dimezzati"
"Iniziative come quelle che si promuovono oggi in tutto il territorio nazionale - aggiunge Mattarella, partendo della manifestazione principale a Palermo - accrescono la consapevolezza del valore della formazione. Tutti, dai dirigenti dell'impresa ai singoli lavoratori, sono chiamati a prestare la giusta attenzione al rispetto delle norme e degli standard più avanzati e l'impegno comune è condizione per raggiungere il traguardo di una maggiore sicurezza", Un appello urgente, proprio mentre da Terracina arriva la notizia di un imprenditore agricolo 35enne ch nell'agro pontino sparava con un fucile a pompa verso i suoi braccianti indiani per spronarli a lavorare di più. "Stroncare il caporalato", torna a chiedere anche la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova
Tre morti al giorno sul lavoro - I dati Inail parlano chiaro. Nel 2018 sono stati denunciati oltre 645.000 infortuni, di cui 1.218 mortali, con una media di oltre 3 morti ogni giorno. Un bollettino di guerra che sta proseguendo, con la stessa gravità, anche nel 2019. Solo nei primi otto mesi dell'anno, le denunce di infortuni e malattie professionali sono state oltre 416.000, con 685 episodi mortali, leggermente inferiori rispetto ai 713 dello stesso periodo del 2018. "Ma non possiamo tuttavia parlare di un reale miglioramento infortunistico - spiegano gli esperti - dal momento che il dato riferito al 2018 è pesantemente influenzato dal tragico crollo del Ponte Morandi e dagli incidenti stradali avvenuti a Lesina e Foggia, eventi che da soli avevano determinato ben 31 morti sul lavoro".
Il tema della sicurezza sul lavoro è uno dei punti su cui si è concentrata sin da subito l'attività del nuovo governo che ha annunciato l`intenzione di realizzare un "Piano strategico per la prevenzione di infortuni e malattie professionali`, con la convocazione di un tavolo di confronto tra ministero del Lavoro, ministero della salute e parti sociali. "Adesso però aspettiamo azioni concrete che possano dare una scossa decisiva" - dicono i sindacati. "Si continua a morire nei luoghi di lavoro proprio come accadeva 40 o 50 anni fa" - ha aggiunto Landini. E di vera e propria strage ha parlato anche il numero uno della Cisl, Anna Maria Furlan che ha chiesto al governo "provvedimenti urgenti e straordinari".