Il Capo dello Stato si è espresso anche riguardo alla guerra in Ucraina: "Bisogna bloccare la spirale di violenza. La voce della Cina sia per la moderazione"
"La Cina è, per l'Italia, il primo partner economico in Asia. Lo spirito costruttivo che ci anima sollecita un rapporto equilibrato che consenta, con la rimozione delle barriere che ostacolano l'accesso al mercato cinese di prodotti italiani di eccellenza, di corrispondere alle attese dei consumatori cinesi, sempre più esigenti e attenti alla qualità". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato si trova in questi giorni in visita di Stato in Cina e ha tenuto una lectio magistralis a Beida, Università di Pechino.
"Vale per l'approccio in ambito finanziario, aperto a nuovi investimenti cinesi - in una logica di trasparenza, concretezza e mutuo vantaggio - che stimolino occupazione e generino crescita del valore e delle competenze. Per l'Italia riveste grande interesse una collaborazione più stretta, ad esempio, per la transizione ecologica, nella lotta ai cambiamenti climatici e per la protezione del pianeta: tutte priorità che richiedono una cooperazione globale", ha aggiunto.
Nessuno in Europa, men che meno l'Italia, immagina una stagione di protezionismo. In coerenza con questa impostazione riteniamo che situazioni e procedure riguardanti un settore commerciale - volte al raggiungimento di un'equa e corretta concorrenza e nell'intendimento di giungere a intese reciprocamente vantaggiose - non debbano ripercuotersi sulle pratiche commerciali di altri comparti. Un dialogo tra Pechino e l'Unione Europea fluido, responsabile e approfondito anche in ambito politico e strategico, rappresenterebbe un valore".
Il Presidente della Repubblica, nella sua lectio magistralis ha fatto riferimento anche alla guerra in Ucraina: "Non è pensabile che un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, massimo organo deputato alla tutela della pace, violi, come ha fatto la Federazione Russa invadendo l'Ucraina, norme fondamentali del diritto internazionale usando la forza contro un suo vicino più piccolo per imporgli la propria volontà. Accondiscendere a un tale comportamento significherebbe consegnare alla barbarie la comunità degli Stati". "Occorre fermare subito la guerra e confido che la Cina vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina". Secondo Mattarella è urgente "bloccare la spirale di violenza" in quell'area "martoriata dal criminale attacco terroristico di Hamas contro inermi cittadini israeliani e dall'inaccettabile scia di violenza contro la popolazione civile della Striscia di Gaza" e da ultimo "dall'allargamento del conflitto al Libano meridionale".