Durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2024-2025 a Cagliari, il Capo dello Stato ha parlato della qualità del sistema educativo, da cui dipende il futuro della nostra società, ma anche di bullismo e retribuzione degli insegnanti
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Sergio Mattarella ha sottolineato come la scuola rappresenti un "pilastro fondamentale della Repubblica" durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2024-2025 a Cagliari. "Dalla qualità del sistema educativo dipende strettamente il futuro della nostra società. A esso vanno dedicate indispensabili risorse adeguate, e idee, cura, attenzioni. La scuola non è una bolla, un recinto o un mondo a parte. Ma un organismo che vive nella società e concorre al suo progresso", ha affermato il Capo dello Stato. E ha aggiunto: "Il disagio giovanile è una grande e urgente questione nazionale, che va affrontata con tutto l'impegno e i mezzi a disposizione".
"Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a tanti fatti di cronaca, a tanti episodi di varia gravità ma tutti intollerabili", ha aggiunto il Presidente parlando di disagio giovanile. Un problema che va affrontato "senza indulgenze o lassismi, che sono peraltro diseducativi, ma senza nemmeno nutrire l'illusione che tutto possa essere risolto attraverso un'ottica esclusivamente securitaria".
"Purtroppo, nonostante i tanti sforzi, bullismo e cyberbullismo sono tuttora diffusi tra i nostri giovani. Occorre rinnovare un'azione rivolta a reprimere e anzitutto a prevenire, incidendo sulle cause profonde - frustrazione, mancanza di modelli positivi, paura del futuro - che provocano momenti così gravi e inaccettabili. Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a tanti fatti di cronaca, a tanti episodi di varia gravità ma tutti intollerabili", ha aggiunto Mattarella.
Il Presidente, poi, ha posto l'attenzione sul patto educativo tra famiglia e insegnati. Un patto, secondo Mattarella, in crisi. "La scuola può molto, ma non può tutto. Una partecipazione attiva e positiva delle famiglie è essenziale nel processo educativo. Purtroppo si registrano segnali che il patto educativo tra famiglie e insegnanti sia a volte incrinato. Occorre ricostruirlo ovunque. Con pazienza e fiducia", ha spiegato. Puntualizzando: "I genitori devono essere sempre attenti a non trasferire le loro ansie di successo sui ragazzi. Devono vedere nei docenti non una controparte ma interlocutori che aiutano nella formazione, evitando di trasmettere ai ragazzi un senso di indifferenza o addirittura di superiorità rispetto alle regole che ne distruggerebbe il futuro. Qualche insuccesso, i richiami aiutano a crescere. Non si dà una mano ai ragazzi se si imposta una dinamica di scontro con la scuola o di sfrenata competizione tra gli stessi studenti".
Secondo Mattarella, inoltre, è importante sfruttare al meglio l'occasione del Pnrr. "Va utilizzata al meglio l'occasione offerta dal grande Piano di ripresa europeo, e che già ci aiuta a incrementare la sicurezza degli edifici scolastici. E' necessario proseguire su questo percorso virtuoso, facendo dell'Europa un investitore centrale nei settori strategici che aprono al futuro. La scuola è certamente uno di questi. E l'Europa è l'orizzonte della nostra scuola".
Il Presidente della Repubblica, infine, ha parlato anche della retribuzione dei docenti. "Agli insegnanti, ai presidi, ai docenti, al personale di supporto si chiede molto; talvolta troppo. Anche a fronte di retribuzioni spesso non all'altezza di altri Paesi europei. Si tratta di un aspetto di grande rilievo che va affrontato concretamente", ha detto. "Tutti loro hanno e devono sempre avere la consapevolezza e l'orgoglio di ricoprire un ruolo prezioso per la nostra società: quello di formare ed educare i cittadini che crescono. Dalla loro opera, spesso silenziosa e non conosciuta, dipende in gran parte il futuro della nostra Italia", ha concluso.