Il premier fiducioso: "Avrò il passo del maratoneta". Ma sulle ipotetiche frizioni con Padoan taglia corto: "Cose non serie"
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Per Matteo Renzi, la direzione intrapresa per il rilancio dell'economia italiana è quella giusta anche se i risultati non sono ancora quelli sperati: "La situazione è inferiore alle nostre aspettative ma si va nella direzione giusta" ha spiegato. E rispondendo al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, secondo cui il bonus da 80 euro è stata una misura insufficiente, il premier aggiunge: "Penso che 11 milioni di italiani la pensano diversamente".
"E' l'inizio di un cambiamento storico, chi avrebbe pensato 20 giorni fa che ci sarebbe stato un Senato con più poteri alle Regioni e una politica meno costosa e meno persone che fanno politica. Questo è grazie all'impegno dei senatori, la politica sta facendo la sua parte". Così Matteo Renzi risponde ai cronisti, in una breve passeggiata fuori da Palazzo Chigi, sulla riforma del Senato in dirittura d'arrivo in prima lettura a Palazzo Madama. "Ci vuole la capacità di fare le riforme e io sono ottimista che troveremo un accordo sulla legge elettorale e poi dobbiamo concentrarci sui problemi veri delle persone e lo stiamo facendo", ha aggiunto il premier.
La ripresa che non arriva - "Alcuni dati sono positivi e altri sono negativi, entrambi vanno letti. La situazione è inferiore alle nostre aspettative ma si va nella direzione giusta. Come questa estate, un po' in ritardo, ma arriva". E' il parallelo che Matteo Renzi fa rispetto alle stime di crescita dell'economia. E sulle ipotetiche frizioni con Padoan taglia corto: "Dai facciamo domande serie...".
Gli 80 euro servono a 11 milioni di italiani - "Per chi dice che gli 80 euro non servono a niente, io penso che 11 milioni di italiani la pensano in modo diverso. Non siamo ancora fuori dalle difficoltà, c'è ancora molto da fare, ma lo faremo con ancor più decisione", dice Matteo Renzi rispondendo alla Confcommercio.