L'INTERVISTA

Matteo Renzi: "Stop alla turbofinanza, facciamo ripartire l'industria"

Intervista del premier a "Il Messaggero" nel quale promuove le otto idee lanciate da Romano Prodi

23 Giu 2014 - 09:31
 © ansa

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Riaprire il cantiere industriale dell'Italia: è la nuova missione di Matteo Renzi lanciata in un colloquio con il Messaggero. Il presidente del Consiglio appoggia le otto proposte per la rinascita industriale dell'Italia lanciate dall'ex premier Romano Prodi in un editoriale sullo stesso quotidiano. Dopo anni di "turbofinanza", dice Renzi, l'economia reale deve tornare al centro dell'agenda politica del Paese.

"Come sempre Prodi centra il punto, che è quello dell'urgenza di una politica industriale italiana all'altezza di una sfida sempre più europea e internazionale", osserva Renzi. "Gli otto punti sottolineati da Prodi sono una cassetta degli attrezzi preziosa per il governo, che ha messo la questione industriale come una delle priorità dell'azione dell'esecutivo alla vigilia del semestre europeo".

"Nelle settimane scorse sono andati in questa direzione - prosegue Renzi - gli interventi su Electrolux o il protagonismo della Cassa Depositi e Prestiti a definire un'agenda che ha nell'economia reale, dopo gli anni della turbofinanza, il suo punto di forza. Su questo - assicura il premier - intendiamo lavorare, semplificando, accompagnando i processi, mettendo in condizione le imprese di creare lavoro e competere, puntando sulla formazione come chiave per il futuro dell'Italia in Europa".

Le proposte di Romano Prodi - Ecco la ricetta di Romano Prodi per rilanciare il nostro Paese:

- Il credito: occorre "trovare fonti alternative di capitale, fonti provenienti dagli stessi proprietari, da fondi specializzati o, buon ultimo, dalla Borsa".
- Far crescere le Pmi: "In un Paese in cui sono scomparse tutte le imprese manifatturiere di grandi dimensioni dobbiamo aumentare la forza e la dimensione delle aziende minori", magari con una "legge ed una serie di buone politiche pubbliche e bancarie volte a incentivare fusioni e concentrazioni". Serve una legge sulle fondazioni per agevolare i passaggi generazionali.
- Attrarre capitali stranieri: Altre proposte riguardano "una politica di attrazione delle multinazionali", una scelta precisa delle "traiettorie tecnologiche" più interessanti nell'ambito della nuova politica industriale europea, l'orientamento nella politica energetica.
- La formazione e la scuola: ultimo ma fondamentale punto le risorse umane: "Ricerca e Sviluppo, formazione e istruzione sono l'unico reale strumento di crescita in un Paese con popolazione in costante diminuzione".

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