Ultimatum del vicepremier al ministro dell'Economia: "L'Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte". Sul governo: "Ci sono due forze che su alcuni temi hanno idee diverse". Di Maio: "La flat tax è ancora un mistero"
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Matteo Salvini lancia l'ultimatum al ministro dell'Economia Giovanni Tria. "Se il ministro dell'Economia del mio governo dice che di taglio delle tasse non se ne parla, o il problema sono io o è lui - ha detto intervenendo a "Radio Anch'io" -. Cosa faccio una Manovra economica all'acqua di rose? L'Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte", aggiunge il vicepremier, secondo cui la Manovra economica deve essere "ambiziosa".
Un governo, due forze, idee diverse - Salvini ha parlato anche delle recenti tensioni interne alla maggioranza. "Quanti governi ci sono? Uno, con due forze che su alcuni temi hanno idee diverse. Sulla flat tax la Lega è a favore, ma ho scoperto ieri che Tria e Conte hanno idee diverse", ha spiegato il ministro dell'Interno. E a proposito della durata del governo, da alcuni messa in discussione, Salvini ha replicato: "Fino a quando penso di riuscire a tenere tranquilli i miei parlamentari della Lega che mi chiedono di andare alle elezioni? Fino a quando le cose si fanno e se qualcuno la smette di insultare, attaccare e litigare quotidianamente".
Le riforme che servono all'Italia - A proposito di riforme, il vicepremier ha aggiunto: "Ci sono tante riforme che servono all'Italia, quella della giustizia o quella fiscale, ad esempio. Siamo testardi e leali, ma dobbiamo avere le idee chiare. La testardaggine sta pagando, è arrivato il si' alla Tav".
No all'isolamento in Europa - Commentando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo cui sarebbe decisivo evitare l'isolamento dell'Italia in Europa, Salvini si è detto d'accordo. "Certo, noi stiamo lavorando dal punto di vista della sicurezza: il modello italiano è un esempio, la metà dei ministri mi ha detto grazie perché difendere i confini italiani è difendere i confini europei".
Manovra ambiziosa - "Per questo - ha proseguito il leghista - voglio una Manovra importante, ambiziosa e coraggiosa. L'Italia non merita di essere ultima perché ci sono regole studiate a tavolino per il vantaggio di Francia e Germania. La stessa Ue che dice a noi di osservare allo zero virgola le regole permette che da anni Francia e Germania le ignorino: non siamo di meno dagli altri", ha detto. "Mi sono dotato di enorme pazienza, anche con Tria. La Lega non voterà mai una manovra economica timida e con pochi spiccioli", ha poi aggiunto.
Il caso Lega-Russia: "Aria fritta" - Commentando l'articolo del Corriere della Sera che ricostruisce come il Viminale avesse inviato una mail per accreditare Gianluca Savoini negli incotnri del ministro dell'Interno in Russia, Salvini ha detto: "Non mando io le mail dal Viminale, se c'è vuol dire che hanno senso. Stiamo parlando di aria fritta". Sul caso dei presunti finanziamenti russi al suo partito, Salvini ha continuato: "Stiamo parlando di una vicenda surreale su 3 milioni di tonnellate di petrolio, quanto l'Eni ne importa in Italia: siamo seri. Non abbiamo visto né chiesto rubli, euro, sesterzi o fiorini. Se qualcuno si diverte a occuparsi di cene, io ho cose più importanti di cui occuparmi".
Di Maio: "La flat tax è ancora un mistero" - Sul tema della flat tax è arrivata la replica dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio: "Per me è ancora un mistero, ancora non ho visto le coperture, anche la flat tax volontaria di cui si parlava ieri non ho capito cosa significa", ha detto il leader del M5s. "Intanto sto lavorando al cuneo fiscale", una misura "realistica", ha aggiunto. Di Maio sostiene di aver trovato, pe ril cuneo fiscale, 4 miliardi mentre pe rl aflat tax "ne servono almeno il triplo".
Salvini: "Tav? Manca sintonia coi 5 Stelle" - A confermare ulteriormente la distanza tra le due forze di governo, ci ripensa Salvini che, parlando da Milano, ha toccato l'argomento sui c'è più distanza con gli alleati pentastellati. "Finché il governo fa cose, si va avanti. Sulla Tav i 5 Stelle dicono un giorno una cosa e poi un giorno un'altra. Sulla Tav non siamo in sintonia", ha ammesso. Quella Tav che Di Maio ha definito "un regalo alla Francia".