Bibbiano, le Sardine scendono in piazza cantando "Bella Ciao"
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Il leader delle Sardine nella bufera per le sue dichiarazioni sulla cannabis: "Mi denunciano? Contento se il mio gesto servirà a smascherare l'ipocrisia sul tema"
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"Non solo consumo cannabis dall'età di 18 anni, ma la produco in casa per uso personale": le parole di Mattia Santori, a margine degli "Stati generali della cannabis", non sono passate inosservate. Il leader del movimento delle Sardine ha confessato di possedere tre piantine che crescono sotto le lampade di casa e che hanno prodotto 60 grammi. Ne è scaturita una polemica più ampia rispetto al semplice uso personale della droga leggera. Una polemica che riguarda le istituzioni, essendo Santori consigliere comunale con delega al Turismo e alle Politiche giovanili al Comune di Bologna.
Le reazioni - Il sindaco piddino di Bologna, Matteo Lepore, ha condannato l'affermazione di Santori, dichiarando che "la legge deve essere rispettata, anche quando la si vuole cambiare". Ha fatto così riferimento alla proposta di legge sostenuta dal M5S e dal centrosinistra, discussa in questi giorni alla Camera, che intende modificare la disciplina sulla cannabis. "Mattia finora ha lavorato bene, spero che non voglia sprecare tutto", ha concluso.
Galeazzo Bignami, deputato di FdI, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna contro la sardina. "Le parole di Sartori sono inaccettabili perché arrivano da un esponente delle istituzioni, per di più delegato a occuparsi delle politiche per le giovani generazioni, perché contengono un messaggio devastante di normalizzazione dell’uso di droga. Lo Stato e i suoi esponenti, a ogni livello di governo, dovrebbero occuparsi di combattere le dipendenze e non d'incentivarle con messaggi sbagliati", ha detto Bignami, il quale si è anche rivolto al segretario dem Enrico Letta, invitandolo a prendere una posizione netta a riguardo. I consiglieri comunale di Lega e FdI hanno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine per verificare le sue dichiarazioni: "É questo l'esempio che vuol dare l'amministrazione ai nostri giovani?".
L'ex procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini si è espresso sulla vicenda, spiegando che "se c’è attrezzatura idonea e lampade, forse la coltivazione non è da considerarsi rudimentale e quindi penalmente irrilevante". Parole che hanno stupito l'opinione pubblica, dal momento che Giovannini, ora in pensione, si è occupato spesso in servizio di indagini di droga, dicendosi contrario a qualsiasi legalizzazione delle droghe leggere. "La valutazione spetta sempre al magistrato penale all'esito dei dovuti accertamenti", ha concluso.
La replica di Santori - Il leader delle Sardine ha spiegato che si assumerà le proprie responsabilità, se verrà querelato: "Sono contento se il mio gesto servirà a smascherare l'ipocrisia latente al dibattito sulla cannabis. Denunciando me si denuncia uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori a rivolgersi al mercato nero". Santori vuole contrastare la criminalità organizzata, acquistando i semi da un canapaio "che paga le tasse. Non voglio che il mio consumo ricreativo di una canna ogni tre giorni vada ad arricchire un criminale".
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Cosa prevede la proposta di legge sulla cannabis - Il 29 giugno è approdata alla Camera la proposta di legge Magi-Licatini che prevede la legalizzazione della coltivazione domestica. Secondo uno dei due firmatari della proposta, Riccardo Magi, presidente di +Europa, "il nostro è il Paese europeo con le politiche più repressive rispetto alle droghe, ma a questa rigidità non corrisponde una diminuzione della circolazione delle sostanze e del mercato illegale degli stupefacenti".
Il provvedimento prevede che sia lecito coltivare fino a quattro piante di cannabis domestica, ad uso esclusivamente personale. Nel testo si fa la distinzione tra sostanze 'leggere' e 'pesanti', per la prima volta in giurisprudenza. Fino ad adesso, la legge Fini-Giovanardi sanzionava con il medesimo rigore la detenzione di qualsiasi sostanza stupefacente. La legge Magi-Licatini prevede la riduzione delle pene per i reati di lieve entità: la detenzione e il traffico di droghe pesanti vengono punite con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa fino a 10mila euro, se invece ci si riferisce a droghe leggere, la reclusione è da 2 mesi a 2 anni e la multa è fino a 2mila euro.