Il sottosegretario alla Cultura si rivolge a "chiunque si sia sentito offeso per parole che non riguardavano nessuno. Spero che le mie scuse stabiliscano una tregua"
Sul caso Maxxi Vittorio Sgarbi dice: "Mi dispiace". Commentando il question time alla Camera sulle polemiche seguite al suo intervento del 21 giugno, il sottosegretario alla Cultura afferma: "Condivido pienamente la posizione del ministro Sangiuliano e mi dispiace con chiunque si sia offeso per parole che non riguardavano nessuna persona se non me e il mio cancro alla prostata. Spero che le mie scuse con chi si è sentito turbato stabiliscano adesso una tregua".
Il riferimento è a un intervento al Maxxi di Roma in compagnia di Morgan e del direttore del Maxxi Alessandro Giuli, in cui Sgarbi era stato accusato di battute sessiste. "Ringrazio tutte le donne e gli uomini che non si sono offesi per uno uso del linguaggio che non ha alcun riferimento con i comportamenti descritti - aggiunge ancora il sottosegretario -, ma si esaurisce nel circuito delle parole, secondo una consuetudine verbale che al question time ha caratterizzato in Senato anche l'intervento dell'onorevole Misiani, che ha parlato di persone che si fanno un m... così".
E Sgarbi conclude: "Ricordo che su un quotidiano nazionale sono stato definito handicappato (insultando me e i portatori di handicap) e non mi pare di aver letto parole di condanna".