Da decidere se confermare o meno l'interdizione di due anni dai pubblici uffici del leader di FI condannato per frode fiscale nel processo Mediaset
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E' iniziata, davanti al collegio della III Sezione penale della Cassazione, l'udienza per decidere se confermare o meno l'interdizione di due anni dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale nel processo Mediaset. Il sostituto procuratore generale della Cassazione Aldo Policastro ha chiesto alla Corte la conferma dell'interdizione.
Secondo l'accusa deve essere confermata la pena accessoria della condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici a carico dell'ex premier. "I giudici di Milano hanno esattamente indicato i criteri in base ai quali hanno determinato in due anni l'interdizione per la estrema gravità dei fatti accertati, il dolo intenzionale e la realizzazione di un sistema duraturo di evasione fiscale", ha affermato il sostituto procuratore generale durante la requisitoria in aula.
Per tutta risposta difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto di sospendere l'udienza Me inviare gli atti alla Corte europea di Strasburgo affinché valuti che siano cumulabili le sanzioni accessorie della legge Severino e dell'interdizione dai pubblici uffici inflitte all'ex premier.
Cambiati due giudici del collegio - Il collegio della III Sezione ha registrato la "defezione" di due consiglieri inizialmente designati a farne parte. Si tratta del presidente di Magistratura Democratica, Luigi Marini, e del consigliere Amedeo Franco. Entrambi si sono già occupati di procedimenti a carico di Berlusconi. In particolare, Franco ha fatto parte del collegio della Sezione feriale della Cassazione che la scorsa estate ha emesso il verdetto Mediaset. Marino, oltre ad aver fatto parte già di un altro collegio che ha affrontato una vicenda giudiziaria di Berlusconi, potrebbe aver deciso di non far parte del collegio anche per il ruolo "sindacale"' che ricopre. Il verdetto è atteso in serata.