Il premier all'incontro con i sindacati delle forze di polizia: "Abbiamo la presidenza del G7, sarà un anno molto impegnativo, che investe la nostra credibilità e vedo toni che mi ricordano anni molto difficili"
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"C'è un clima che non mi piace e mi preoccupa, e di cui mi sento responsabile perché parte di questo clima dipende dal fatto che c'è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo governo". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni nel corso di un incontro con i sindacati di polizia a Palazzo Chigi. "Abbiamo la presidenza del G7, sarà un anno molto impegnativo, che investe la nostra credibilità sul piano internazionale e vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione", ha aggiunto.
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Nel corso dell'incontro, il premier ha voluto ricordare "che nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c'è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi si sono riscontrate e questo dimostra l'ottima gestione dell'ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili. Sono dati, questi, che è giusto ribadire e sottolineare, perché ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti".
"Abbiamo ritenuto importante convocare questo incontro, anche alla luce di quello che è successo in questi mesi e in queste settimane. Come sapete, l'aumento delle manifestazioni di piazza, soprattutto dopo la riacutizzazione del conflitto in Medioriente, ha determinato un impegno, qualitativamente e quantitativamente, più intenso per tutti voi. Dal 7 ottobre a oggi, infatti, le iniziative di piazza sono state più di mille. L'Italia, a differenza di altre Nazioni, non ha vietato le manifestazioni a favore della Palestina perché per noi è fondamentale garantire il pieno diritto a esprimere qualunque posizione politica. È un diritto che va bilanciato col rispetto delle regole che lo disciplinano e con la necessaria tutela degli obiettivi sensibili e che sono presi di mira dai manifestanti, molto spesso riconducibili a simboli più della religione ebraica che allo Stato di Israele (posto che anche questi ultimi vanno difesi)".