"Dritti per la nostra strada"

Giorgia Meloni: "Andiamo avanti per difendere l'Italia senza esitazioni" | Le opposizioni bloccano il Senato: "Governo in Aula su Almasri"

Il premier, i ministri e Mantovano nominano Giulia Bongiorno come legale. Ciriani: "Informativa in Parlamento solo rimandata". Il premier dopo l'iscrizione nel registro degli indagati: "Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l'interesse degli italiani non esiste spazio per passi indietro". I magistrati: "Le istituzioni fanno disinformazione"

29 Gen 2025 - 21:04

"Il nostro impegno per difendere l'Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni". Così Giorgia Meloni dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per il caso Almasri. "Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l'interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada", ha quindi aggiunto il presidente del Consiglio. Intanto i lavori del Senato vengono sospesi fino al 4 febbraio: le opposizioni vogliono il governo in Aula. Giulia Bongiorno nominata dal governo come unica legale per il caso. 

Legale l'avvocato Bongiorno

 L'avvocato Giulia Bongiorno è stata nominata come unico legale in una scelta congiunta di Giorgia Meloni, dei ministri dell'Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega ai servizi segreti, Alfredo mantovano. "Una scelta che sottolinea la compattezza del governo anche nell'esercizio dei propri diritti di difesa", si spiega. Bongiorno era stata vista in mattinata a Palazzo Chigi. 

Arianna Meloni: "Avanti sorella mia"

     Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI, ha commentato la vicenda in un post su Instagram. "Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l'Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un'Italia così non c'è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l'importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere", ha scritto la sorella del premier. 

"Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!", conclude.

Era stata la stessa Giorgia Meloni a dare notizia dell'avviso di garanzia ricevuto per il caso Almasri, il capo della polizia libica accusato di torture nei confronti dei migranti, scarcerato dopo essere stato arrestato a Torino

La lettera delle opposizioni: "Il governo venga in Aula"

 Le opposizioni attaccano e chiedono spiegazioni. "Non ci sono giustificazioni plausibili per sottrarsi al confronto nella sede preposta su un tema così grave e rilevante per il Paese; tentare di eludere le proprie responsabilità è un comportamento intollerabile e irrispettoso nei confronti delle istituzioni democratiche". Lo scrivono i capigruppo di opposizione alla Camera in una lettera indirizzata al presidente di Montecitorio, Lorenzo Fontana, in seguito "all'annullamento dell'informativa dei ministri della Giustizia e dell'Interno in merito alla nota vicenda del cittadino libico Almasri", chiedendo "l'immediata convocazione della Conferenza dei capigruppo.

Lavori al Senato sospesi fino al 4 febbraio

 L'Aula del Senato verrà sospesa fino a martedì: è quanto chiesto dalle opposizioni e deciso dalla conferenza dei capigruppo, dopo le mancate informative dei ministri Nordio e Piantedosi sul rimpatrio del generale libico Almasri e l'inchiesta in cui è coinvolta la premier Giorgia Meloni. "Non andremo avanti con i lavori finché il governo non chiarirà i contorni della vicenda, che non è solo giudiziaria ma essenzialmente politica e molto grave", ha detto il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, al termine della riunione e parlando insieme ai colleghi del M5s. Avs e Italia viva. 

Ciriani: il governo non scappa, l'informativa solo rimandata"

 Il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento, è sempre stato disponibile a riferire su questa vicenda - ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani - e personalmente mi ero preoccupato, aderendo alle richieste dell'opposizione, di trovare lo spazio anche per un'informativa del ministro Nordio oltre che di Piantedosi, e quindi oggi eravamo pronti a riferire. Quindi il governo non scappa. C'è però una questione nuova, eclatante e credo senza precedenti: quella che di fatto è un'informazione di garanzia e quindi c'è l'esigenza da parte del governo di riflettere un attimo su cosa e quando riferire al Parlamento. L'informativa è solo rimandata". 

Roccella: "Non un atto dovuto ma voluto"

 Il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, invece, attacca la magistratura: "È sorprendente questo avviso, o non avviso, di garanzia perché non è vero che è automatico e che doveva esserci l'iscrizione nel registro degli indagati. È chiaramente qualcosa che è stato voluto", ha detto. "La magistratura rivendica la propria autonomia e poi dice che questo è un fatto automatico, un fatto dovuto. Non lo è, si poteva tranquillamente archiviare. Il premier ha fatto veramente bene a ribadire immediatamente la gravità della cosa e a dire non sono ricattabile", ha aggiunto la Roccella. 

Anm: "Disinformazione da parte delle istituzioni"

 Da parte dei magistrati si è espresso Salvatore Casciaro, segretario dell'Anm. "Mettere in relazione le critiche della magistratura associata alla riforma con quanto accaduto è semplicemente assurdo. I magistrati fanno il loro dovere quotidianamente con rigore, professionalità e imparzialità. Il fatto che ci possa essere una valutazione critica sulle iniziative di riforma costituzionale non ha alcuna attinenza con altro. Mi sembra disinformazione anche solo adombrare simili scenari e mi rincresce che dichiarazioni di questo tipo, non improntate a rispetto fra istituzioni, provengano da chi ricopre cariche istituzionali", ha scritto Salvatore Casciaro in merito al caso Almasri. "Si tratta di una comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al tribunale dei ministri, così dice la legge".

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