Giorgia Meloni all'Assemblea generale dell'Onu
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"Su clima e ambiente ideologie e poca solidarietà. Serve una governance globale per I'intelligenza artificiale". Sui migranti, "occorre fare di più contro il traffico di esseri umani"
"È un'epoca molto complessa" che impone di "ragionare in modo completamente nuovo", un'epoca in cui la "ferita" dell'attacco russo all'Ucraina ha minato il "sistema internazionale" e "sta avendo effetti destabilizzanti ben oltre i confini" di quella guerra e "come un domino riaccende o fa detonare" altri conflitti. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando all'Assemblea generale dell'Onu. Sull'Ucraina, ha aggiunto, "non possiamo voltarci dall'altra parte".
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Non solo guerra in Ucraina. Meloni ha affrontato anche il tema del conflitto in Medioriente. "Come sosteniamo il diritto di Israele a difendersi, così chiediamo a Israele di rispettare il diritto internazionale tutelando la popolazione civile a Gaza", ha dichiarato nel suo intervento.
"Sosteniamo il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato - ha aggiunto - ma affinché possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medioriente e all'autonomia. Gli Accordi di Abramo hanno dimostrato la possibilità di convivere e cooperare vantaggiosamente sulla base del mutuo riconoscimento. Se questa è la prospettiva su cui tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi l'imperativo è raggiungere senza ulteriori ritardi un cessate il fuoco a Gaza e l'immediato rilascio degli ostaggi.
"In America Latina, "come purtroppo accade in diverse regioni del mondo, le legittime aspirazioni di libertà e democrazia di decine di milioni di persone continuano a rimanere disattese. Penso in particolare al popolo venezuelano, a cui va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. La comunità internazionale non può rimanere a guardare mentre, a distanza di quasi due mesi dalle elezioni del 28 luglio scorso, ancora non è stato riconosciuto il risultato elettorale, ma nel frattempo si è consumata una brutale repressione, la morte di decine di manifestanti, l'arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, l'incriminazione e l'esilio del candidato presidente dell'opposizione democratica. È nostro dovere alzare la voce".
Il G7 italiano, ha aggiunto, è stato "aperto" dimostrando che il gruppo "non è una fortezza chiusa che vuole difendersi ma un'offerta di valori aperta al mondo".
Secondo Meloni, "qualsiasi revisione" dell'architettura istituzionale dell'Onu "non può prescindere dai principi di eguaglianza, democraticità, rappresentatività. Sarebbe un errore creare nuove gerarchie con nuovi seggi permanenti" perché occorre "rappresentare meglio tutti non rappresentare meglio alcuni".
"Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, preferire ciò che è giusto a ciò che è utile, questo è il nostro compito, difficile ma necessario", ha sottolineato il premier. "L'Italia, come sempre, è pronta a fare la sua parte. È un tempo difficile quello nel quale siamo stati chiamati a governare le nostre nazioni. Tutto intorno a noi sembra cambiare, tutto viene messo in discussione, e le poche certezze che pensavamo di avere non sono più tali. Il destino ci sfida, ma in fondo lo fa per metterci alla prova".
E poi: "I sistemi politici democratici affrontano insidie inedite. La frammentazione geo-economica cresce con conseguenze con le quali tutti dobbiamo fare i conti, soprattutto le nazioni più fragili. Il cammino per la riduzione delle emissioni ambientali è ad un bivio, stretto tra approcci ideologici e scarsa solidarietà, soprattutto dei principali emettitori di gas a effetto serra".
Il premier ha poi affermato: "Assistiamo al dirompente avvento dell'intelligenza artificiale generativa, una rivoluzione che pone interrogativi del tutto inediti. Anche se non sono certa che sia corretto chiamarla intelligenza. Perché intelligente è chi fa le domande, non chi dà le risposte processando i dati. In ogni caso, si tratta di una tecnologia che, a differenza di tutte quelle che abbiamo visto nel corso della storia, disegna un mondo nel quale il progresso non ottimizza più le competenze umane, ma può sostituirle, con conseguenze che rischiano di essere drammatiche soprattutto nel mercato del lavoro, verticalizzando e concentrando sempre di più la ricchezza. Non a caso l'Italia ha voluto che questo tema fosse al centro dell'agenda della sua presidenza del G7, perché vogliamo fare la nostra parte nella definizione di una governance globale dell'intelligenza artificiale, capace di conciliare innovazione, diritti, lavoro, proprietà intellettuale, libertà di espressione, democrazia".
A fronte di "decine di migliaia" di migranti "il nostro obiettivo è garantire il loro diritto a non dover emigrare". Sulla loro disperazione, ha detto il presidente del Consiglio, "lucrano organizzazioni criminali senza scrupolo sempre più potenti e ramificate" che "ripropongono una schiavitù che questa organizzazione ebbe un ruolo fondamentale per debellare: non si torna indietro".
"Proposi un anno fa, da questo podio, di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani, e sono felice che quell'appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l'intesa per dare vita ad un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più. Le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto altre forme, una schiavitù che questa Assemblea, in altri tempi, ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente. Non si torna indietro":
"I problemi del Sud globale - ha sottolineato - sono anche i problemi del Nord del mondo, e viceversa. Non esistono più blocchi omogenei, e l`interdipendenza dei nostri destini è un fatto. Per questo siamo chiamati a ragionare fuori dagli schemi che abbiamo conosciuto nel passato. La sfida è un cambio deciso di paradigma nei rapporti tra le nazioni e nel funzionamento degli organismi multilaterali, l'obiettivo è costruire un modello di cooperazione completamente nuovo".