"Scontro con De Luca? Lo rifarei anche per tutte le donne"

Meloni: "Con la riforma della Giustizia liberiamo la magistratura da correnti politicizzate" | "Il premierato è utile anche all'opposizione"

Ospite a "Dritto e Rovescio" su Rete 4, il presidente del Consiglio parla anche del caso Toti: "Sulle dimissioni deve decidere lui, guarda caso le misure sono arrivate in campagna elettorale" 

30 Mag 2024 - 23:44
 © Da video

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Giorgia Meloni torna sui principali temi dell'agenda di governo, a partire della riforma della Giustizia varata in Cdm. "Abbiamo fatto una norma che riguarda il tema del Csm, modificandone la selezione dei componenti, e di farla per sorteggio perché vogliamo liberare la magistratura dal problema delle correnti politicizzate". Ospite a "Dritto e Rovescio" su Rete 4, il presidente del Consiglio parla anche dell'altra grande riforma, quella del premierato, definendola "necessaria perché rimette il potere di decidere nelle mani dei cittadini. Una riforma utile a tutti, anche all'opposizione, in teoria. A meno che non siano convinti che non vinceranno mai più le elezioni, nel qual caso non è del premierato che si devono occupare ma di altro".

Meloni sulla riforma della Giustizia

 La riforma della Giustizia "è una misura che va a beneficio di tutti quei magistrati, la grande maggioranza, che vogliono fare bene il loro lavoro e che non vogliono sottostare a una logica correntizia, per la quale può accadere che vada avanti più chi è fedele a una determinata corrente piuttosto che chi è stato più bravo nel suo lavoro", spiega la premier. "Anche questa misura porta concretamente benefici, insieme a quella per cui abbiamo tolto il settore disciplinare al Csm. L'abbiamo portato su un organismo terzo indipendente, perché è accaduto anche che i magistrati in moltissimi casi, anche di fronte alle questioni diciamo piu' macroscopiche, non venissero mai fatti oggetto di decisioni disciplinari".

Meloni sul premierato: "Il potere deve stare nelle mani dei cittadini"

 Quella del premierato, sottolinea Meloni, "è una riforma che dà credibilità alla politica e stabilità ai governi, che dà risposte ai cittadini. Noi l'avevamo promessa, l'abbiamo fatta. Non so se arriverà in Parlamento con i due terzi dei voti, altrimenti saranno gli italiani a decidere, ma sicuramente in Parlamento ci sono due modelli diversi. Noi proponiamo di far eleggere direttamente il governo e di abolire i senatori a vita, il Pd propone di non far eleggere il governo dai cittadini e di raddoppiare i senatori a vita. Nel mio modello il potere deve stare nelle mani dei cittadini, perché una politica scelta dai cittadini risponde ai cittadini. E quando non fa bene, dai cittadini viene giudicato".

"Zuppi? Il Vaticano non è una repubblica parlamentare"

 "Non so cosa esattamente preoccupi la Conferenza episcopale italiana, visto che la riforma del premierato non interviene nei rapporti tra Stato e Chiesa", prosegue la leader di Fratelli d'Italia. Non mi sembra, con tutto il rispetto, che lo Stato Vaticano sia una repubblica parlamentare, quindi nessuno ha mai detto che si preoccupava per questo. E quindi facciamo che nessuno si preoccupa".
 

Meloni sul caso Toti: "Sulle dimissioni deve decidere lui"

 In trasmissione il presidente del Consiglio interviene anche sull'inchiesta che ha coinvolto la Regione Liguria e il presidente Giovanni Toti. "Non ho gli elementi per dire se Toti debba dimettersi, non ho avuto la possibilità di studiare e non posso parlare con lui. Penso che sia una decisione che sta in capo a Giovanni, che ha dimostrato sempre di amare la Regione che governa e la sua gente e sa cosa è meglio". E aggiunge: "Mi piacerebbe in futuro che, tra quando viene formulata una richiesta di misura cautelare e quando viene eseguita, non passassero mesi per poi eseguire la richiesta, guarda caso, in campagna elettorale. Perché se c'è il rischio di reiterazione del reato va fermato subito, e non dopo mesi in campagna elettorale. Quando avremo un sistema così forse le cose funzioneranno meglio".

Meloni sullo scontro con De Luca: "Lo rifarei anche per tutte le donne"

 Giorgia Meloni torna anche sullo scontro col presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Caivano. "Rifarei quella cosa cento volte non solo per me, ma per tutte le donne che si pensa di potere insultare liberamente. Sveglia femministe, perché sono le battaglie che una volta facevate voi. La sinistra fa finta di non capire che sono stata insultata e mi sono banalmente difesa. La sinistra, che quando sono stata insultata non ha ritenuto di dover dire mezza parola e adesso si indigna perché mi sono difesa senza insultare nessuno, è vergognosa. La sinistra sta tirando fuori la sua vera natura: quella di persone che usano due pesi e due misure, e che ritengono di essere superiori agli altri e di avere maggiori diritti. Elly Schlein, quando sono stata insultata, non ha avuto il coraggio di dire nulla. Oggi dice che la Meloni si commenta da sola, e io penso che si commenti da solo il fatto che Schlein non riesca ad avere il coraggio che ci si aspettava da lei di cambiare le cose. Come leader e come donna, perché qui c'è anche una questione femminile".

"Sul salario minimo Schlein mente perché non ha nulla da dire"

 Secondo il presidente del Consiglio, sulla necessità di approvare il salario minimo Elly Schlein "mente. Ed è una buona notizia, perché quando la gente ha bisogno di mentire significa che non ha molto da dire sulla realtà".

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