Parlando con la stampa a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il premier ha sottolineato l'importanza di arrivare "a un cessate il fuoco e alla de-escalation tra Israele e Hezbollah"
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"La sfida per quanto riguarda il Libano è arrivare ad un cessate il fuoco e alla de-escalation tra Israele e Hezbollah". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con la stampa a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York. "Penso che Israele abbia sempre diritto a difendersi, ma ritengo anche che una guerra su larga scala in Libano non convenga a nessuno: noi portiamo avanti il nostro messaggio di moderazione, lavoriamo con i nostri alleati anche in qualità di presidenti di turno del G7 e con loro dobbiamo valutare eventuali iniziative da portare avanti", ha detto, aggiungendo che sono in corso alcune interlocuzioni "partendo dalla necessità di fare tutti un passo indietro".
La situazione in Libano - ha proseguito - è preoccupante, e durante la settimana di alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite si è discusso anche della sicurezza dei soldati italiani impegnati nella missione Unifil. Abbiamo chiesto all'organizzazione di concentrarsi sulla sicurezza dei nostri soldati".
Parlando con la stampa a margine dell'Assemblea generale Onu, il presidente del Consiglio ha anche commentato la raccolta delle firme per il referendum sulla cittadinanza. "Ritengo che 10 anni siano un tempo congruo per la cittadinanza e che l'Italia abbia una ottima legge" al riguardo. "Non vedo quindi la necessità di cambiarla". Poi se ci sarà il referendum, "questa è la democrazia".
"La scelta di Elon Musk per la consegna del premio dell'Atlantic Council? Musk è sicuramente una delle personalità più interessanti del nostro tempo, è una scelta che abbiamo fatto mesi fa ma non c'entra nulla con la campagna americana: mi pare che il tentativo di schierare l'Italia nella campagna americana sia soprattutto un tentativo italiano ma non mi sembra particolarmente intelligente", ha dichiarato Meloni parlando la stampa italiana a margine dell'assemblea Onu.
Alla domanda se la posizione filo trumpiana di Musk non rischi di incrinare il rapporto con l'amministrazione Biden, il premier ha risposto "assolutamente no". "Ho già risposto mille volte a questa domanda, non sono una sostenitrice dell'ingerenza straniera nelle questioni interne delle nazioni sovrane, non sono tra quei leader che pensano di avere la facoltà di dire ad un cittadino che vive in un'altra nazione cosa sia meglio per il suo futuro, queste sono quelle cose che piacciono tanto alla sinistra, a me non sono piaciute mai.
A New York, ha dichiarato Meloni rispondendo a una domanda dei giornalisti, "non ho avuto contatti con Donald Trump o con potenziali membri di una sua eventuale amministrazione".
Dopo gli incontri con i vertici di Google, Motorola e Open IA a New York, ha affermato Meloni, "mi pare che ci siano molti spunti sui quali si può efficacemente lavorare. Molte di queste aziende già investono in Italia, io sto cercando di capire quali possano essere gli elementi sui quali l'Italia è maggiormente attrattiva".
"Per esempio - ha aggiunto - sul tema di tutto quello che riguarda l'ingegneristica noi siamo considerati assolutamente un punto di riferimento. Quello che posso dire che vedo è che da parte di queste grandi aziende, ma non solo delle grandi aziende dell'hi-tech, delle grandi aziende dell'innovazione, si vede che c'è un ambiente favorevole agli investimenti e quindi c'è assolutamente positività. Sono ottimista, non fatemi dire di più perché chiaramente sono cose sulle quali prima i risultati si portano a casa e poi eventualmente se ne parla".