Il voto sul Mes
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Fonti Palazzo Chigi: interesse relativo. In Aula 184 no, 72 sì e 44 astenuti. Forza Italia: "Abbiamo agito con responsabilità". Salvini: "Vinta una battaglia della Lega". L'ira delle opposizioni
L'Aula della Camera ha bocciato la ratifica dell'accordo sul Mes. Con 72 voti favorevoli, 184 contrari e 44 astenuti, Montecitorio ha respinto il trattato. Contrari alla ratifica sono stati i partiti di maggioranza (tranne Forza Italia e Noi Moderati che si sono astenuti), favorevoli le opposizioni, tranne M5S che ha espresso voto contrario. Il no è arrivato dopo che la Commissione Bilancio aveva votato parere contrario (per volere di Fratelli d'Italia e Lega e l'astensione di Forza Italia). Salvini: "Non ci serve, ora chiediamo indietro i soldi che abbiamo messo". L'Eurogruppo: rammarico per la decisione di Roma.
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Il governo prende atto del voto di Montecitorio e fonti di Palazzo Chigi sottolineano che "si tratta di un'integrazione di relativo interesse e attualità per l'Italia, visto che come elemento principale prevede l'estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente". In ogni caso, continuano le fonti, "il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria. La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l'occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all'intera Eurozona".
Forza Italia sostiene di aver agito responsabilmente con l'astensione, indicando che lo strumento va migliorato e il capogruppo alla Camera Paolo Barelli avverte: "Tajani ha avvisato Meloni e Salvini sull'astensione, il governo regge". E spiega: "Forza Italia da sempre sostiene che il Mes è uno strumento che va migliorato ma che non è in ogni caso un'urgenza del paese. Oggi ci sarebbe piaciuto condividere in Aula il successo che il nostro governo ha ottenuto sostenendo l'accordo tra Parlamento Ue e Consiglio sul nuovo patto sull'immigrazione che prevede finalmente una condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati. A Forza Italia sarebbe piaciuto discutere in Aula anche l'altro successo ottenuto dal governo in questi giorni; il nuovo patto di stabilità che contiene molte delle richieste italiane e che permetterà di liberare energie da destinare alla crescita".
Precisa la posizione di Forza Italia anche Andrea Orsini che in Aula, durante la discussione, chiarisce: "Forza Italia esprime un voto di astensione responsabile su un voto irresponsabile. E da domani ricominceremo a lavorare con serietà e impegno, come sta facendo il ministro Tajani, per i veri temi che riguardano il futuro dell'Europa e dell'Italia".
Sulla vicenda il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe afferma: "Ho preso atto del voto espresso dal Parlamento italiano in merito alla ratifica del trattato. Pur nel pieno rispetto delle deliberazioni parlamentari, mi rammarico per l'esito. L'Italia rimane l'unico Paese che blocca la finalizzazione di una riforma su cui tutti ci siamo impegnati nel 2021". Donohoe evidenzia inoltre che si tratta di "un elemento chiave della rete di sicurezza comune nell'Eurozona, a vantaggio di tutti i Paesi membri. Continuerà il mio impegno a riguardo con le autorità italiane nei prossimi mesi".
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"Il Mes si rammarica della decisione del Parlamento italiano di votare contro la ratifica della riforma del trattato. Senza la ratifica di tutti i Paesi membri, il Mes non sarà in grado di fornire il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico dell'Unione bancaria, di cui beneficerebbero tutti i Paesi dell'area euro". Lo dichiara il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, in una nota. Il fondo salva-Stati, si legge nella nota, "è impegnato a continuare a sostenere i suoi membri e ad adempiere all'importante mandato per il quale è stato creato: garantire la stabilità finanziaria nell'Eurozona. Continuerà a farlo nell'ambito dell'attuale".
"il governo si è rimesso al voto parlamentare. Il Parlamento ha deciso di votare contro la modifica dell'attuale Mes. Il Mes rimane in piedi, comunque è un meccanismo di salvataggio degli Stati membri in difficoltà. Che cosa non viene fatto? Non si estende il meccanismo del Mes anche al salvataggio delle grandi banche in difficoltà. All'Italia questo non serve, il nostro sistema bancario è tra i più solidi d'Europa e del mondo intero e non abbiamo bisogno di modificarlo per salvare grandi banche in difficoltà di altri Stati". Lo ha detto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma di governo.
Matteo Salvini commenta così su Facebook il voto in Aula: "Il Parlamento boccia il Mes: pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura".
"Tutti dicono che il Mes non serviva. Gli altri lo hanno votato, se una cosa non serve io non la voto - aggiunge Salvini -. Anzi, siccome l'Italia ha messo dei soldi in questo istituto, visto che non ci serve possiamo anche chiederli indietro questi soldi".
Il viceministro dell'Economia Maurizio Leo dice che "il Parlamento è sovrano e noi dobbiamo prendere atto delle decisioni parlamentari".
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Il leader del M5s Giuseppe Conte dichiara che i Cinquestelle "votano contro" sulla ratifica del Mes e spiega: "Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes con il favore delle tenebre. Ha mentito al Parlamento. Solo oggi decidete sul Mes e ve ne assumente le responsabilità. Noi lo abbiamo rifiutato quando tutti volevano costringere l'Italia. Nel dicembre 2020 abbiamo lavorato financo per migliorare questo strumento, per rendere il Mes un accordo comunitario e non intergovernativo. Oggi avete portato alla chetichella la votazione sul Mes in Aula, ma pensate che gli italiani siano così stupidi? Mascherate i vostri fallimenti e il Mes rimarrà grazie a voi un accordo intergovernativo e non comunitario".
Elly Schlein spiega che "sulla ratifica del Mes si è spaccato il governo e la maggioranza a dimostrazione di un europeismo di facciata da parte di alcuni della maggioranza, ma soprattutto del danno alla credibilità del Paese. Avevano detto che avrebbero utilizzato il Mes sul patto di stabilità e invece succede che si sono smascherati da soli: mercoledì hanno accettato a testa bassa un accordo fatto da Francia e Germania e adesso confessano con questo voto sul Mes, che non è mai entrato nella trattativa, di essere stati sconfitti sul patto, ma il messaggio ritorsivo danneggia il paese".
Molto duro con Giorgetti Enzo Amendola del Pd, che attacca: "Colleghi di FdI, vi sfido a parlare di interesse nazionale. Il ricatto di dire 'non ratificheremo il Mes perché facciamo il patto di stabilità' si è svelato. Quando si va in un negoziato in Europa non si urla prima nelle Camere 'l'Italia tradita, svenduta, l'orgoglio italiano' e poi si vanno a firmare compromessi al ribasso rispetto alla proposta della commissione e si viene a dire che l'interesse nazionale è difeso".
"Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il Campo largo - scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda -. E' la testimonianza che questo Paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce".
"Meloni, Salvini e Conte si confermano populisti e dicono No al Mes. Forza Italia sempre più imbarazzante si astiene come la sinistra radicale. C'è un grande spazio per chi ancora crede nell'Europa, nel riformismo, nella politica. Avanti!". Lo scrive su X il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
l presidente del Copasir, ed esponente dem, Lorenzo Guerini, commenta: "Un voto senza senso, se non per inseguire gli estremismi di alcuni. Un danno per la credibilità dell'Italia. E poi provare a correre ai ripari dicendo che serve a riaprire il confronto in Europa fa ridere, amaramente. La serietà sta da un'altra parte".