"La richiesta del vertice non è contro il capo del governo. Dare un'anima a questa maggioranza significa dare tutto per gli italiani, a partire da salario minimo e riforma della sanità"
Il premier "non ha firmato nulla", e il vertice che i parlamentari M5s chiedono non è contro di lui, ma è giusto fare il punto. Lo dice Luigi Di Maio sulla vicenda del Mes, il Fondo europeo salva-Stati. "Una riforma del Mes che stritola l'Italia non è fattibile", afferma il leader M5s. E dopo le parole del segretario dem Zingaretti che sollecitava a "trovare armonia e un'anima" nella maggioranza, invita a non rovinarla con slogan elettorali.
Mes, "basta colpi bassi dall'Ue" Sul tema caldissimo del Mes, precisa ancora Di Maio in un'intervista al Corriere della Sera, "ho chiesto un vertice perché in Europa siamo stati abituati a colpi bassi in passato, che non abbiamo più intenzione di subire".
Governo, "serve un calendario per il 2020" Chiarisce anche la sua visione dell'anima per questo governo auspicata da Zingaretti e spiega: "Per il Movimento significa dare tutto per gli italiani. Se ci sono difficoltà è normale perché siamo nati in poche settimane, ma vedo un clima positivo: non roviniamolo con slogan per il nostro elettorato. Dopo la Manovra mi auguro che ci siederemo a un tavolo e lavoreremo a un calendario per il 2020,A partire da salario minimo, legge sul conflitto di interessi e riforma della sanità".
Conte riferirà in Senato a dicembre Giuseppe Conte riferirà sul Mes in Senato il 10 dicembre, come ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Lo stesso giorno erano già previste comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo del 12-13 dicembre. Il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci ha dpiegato che a quell'informativa si aggiungerà anche la questione Mes.