Votano a favore i parlamentari dem e quelli del Terzo Polo. Astenuti M5s, Verdi e Sinistra Italiana. Il prossimo 30 giugno il ddl approderà in Aula alla Camera
Via libera tra le polemiche al testo base del disegno di legge di ratifica del Mes. La commissione Esteri della Camera lo ha approvato, ma la maggioranza era assente. Il testo è stato votato da Pd, Iv-Azione e Avs. Il M5s si è astenuto. Il testo va ora all'esame della commissione Bilancio, quindi tornerà alla commissione Esteri, dove sarà votato il mandato al relatore. Il 30 giugno il ddl approderà alla Camera.
Intanto, è scontro sull'assenza della maggioranza alla votazione. Il capogruppo Pd in commissione Esteri, Enzo Amendola, ha parlato di assenze ingiustificate. "Nuova puntata della maggioranza sul Mes", ha fatto sapere, "non si presentano in Commissione esteri. Assenti ingiustificati e senza parere del governo. Ora il testo base andrà in aula, ma la questione non cambia: non sanno cosa fare. Siamo in Parlamento, ma loro continuano oltre ogni decenza".
Critiche anche da Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee alla Camera. "Quanto avvenuto oggi in commissione Esteri alla Camera è un passo avanti importante", ha detto, "è stato approvato il testo base del disegno di legge del Partito Democratico, a mia prima firma, per l'autorizzazione alla ratifica del Trattato di riforma del Mes. Rileviamo con sconcerto, però, il dato politico di una maggioranza imbarazzante, in stato confusionale, che non ha neppure partecipato ai lavori. La destra ha così deciso, ancora una volta, di non decidere, pur di non assumere una posizione su un tema politico così importante per il Paese ed evitare l'esplicitazione delle laceranti divisioni che esistono al loro interno. A ogni modo, il prossimo 30 giugno il testo sarà in Aula. Il governo e la maggioranza non avranno più alibi".
Sulla stessa linea d'onda anche il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. "Quello che è avvenuto alla Camera non è accettabile", ha detto, "non è possibile che di fronte all'Europa la destra cerchi solo di coprire le proprie divisioni. E' una maggioranza pericolosa, perché danneggia la credibilità del nostro Paese in Europa: tre partiti che appartengono a tre gruppi diversi al Parlamento europeo, tra loro in dura contrapposizione. E' il grande bluff della vicenda politica italiana, che se raggirasse l'Europa porterebbe alla distruzione del processo di integrazione e alla supremazia dei peggiori nazionalismi di cui la presidente Meloni è punto di riferimento". Poi l'attacco: "Questo governo e questa maggioranza dimostrano ogni giorno di più di non essere all'altezza del mandato che hanno ricevuto dagli elettori".
Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in commissione esteri alla Camera, ha ribattuto: "Stupiscono le affermazioni di alcuni esponenti dell'opposizione in ordine a quanto è avvenuto oggi in commissione Esteri. Dovendosi adottare un testo base fra due proposte di legge presentate dall'opposizione, la maggioranza si è astenuta dal partecipare ai lavori, lasciando che fosse l'opposizione stessa a scegliere su quale testo lavorare. Invece di apprezzare questo gesto di cortesia istituzionale, alcuni esponenti del Pd, di solito molto attenti alle forme, si solo lasciati andare ad affermazioni davvero sorprendenti". Orsini ha poi aggiunto: "Dev'essere però chiara una cosa: noi di Forza Italia non ci presteremo mai, e così sono certo non faranno i colleghi degli altri gruppi di maggioranza, a una strumentalizzazione e a una forzatura del tema Mes per ragioni di tattica politica interna. I grandi argomenti di politica internazionale dovrebbero unire e non dividere un grande Paese: ne va dell'interesse nazionale, che evidentemente per la sinistra cessa di essere una priorità".
Fonti europee hanno fatto sapere che il dibattito in corso in Italia sul Mes "è seguito" dalle istituzioni Ue "con attenzione". Inoltre, ricordano che all'ultimo Eurogruppo a Lussemburgo c'è stato uno scambio con il governo italiano e i membri dell'Eurozona sugli ultimi passi da compiere affinché la riforma possa entrare in vigore a fine anno.