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La versione attuale del nuovo decreto prevede l’espulsione anche nel caso in cui ci siano "gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato". Palazzo Chigi: "Rafforzata tutela per tutte le donne"
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Potranno essere espulsi i migranti che dichiarano il falso sulla loro età. È quanto previsto dalla bozza del nuovo decreto che mercoledì sarà esaminato dal Consiglio dei ministri. L'espulsione potrebbe essere considerata anche per chi è titolare di permesso di soggiorno nel caso in cui ci siano "gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato". Inoltre, l'attuale versione del documento disporrebbe che i migranti minorenni (di età non inferiore ai 16 anni), nel caso in cui non siano disponibili strutture ricettive ad hoc, possano essere provvisoriamente accolti nei centri ordinari.
In presenza di "gravi motivi di pubblica sicurezza", l'espulsione è disposta dal prefetto. La precedente normativa limitava la possibilità di espulsione per i soggiornanti di lungo periodo.
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Il testo prevede inoltre deroghe ai parametri di capienza previsti per i centri e le strutture di accoglienza. A patto che non si aumenti la capienza degli hotspot oltre il doppio dei posti previsti dalle medesime disposizioni. "Le modalità attuative delle deroghe di cui al precedente periodo sono definite da una Commissione tecnica, istituita senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".
"È priva di ogni fondamento la notizia, riportata da alcuni organi di stampa, secondo cui le donne in gravidanza con il nuovo decreto migranti sarebbero eliminate dalle categorie ritenute vulnerabili a cui riservare accoglienza particolare. È invece esattamente il contrario". È quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi. La specifica di 'in stato di gravidanza', all'articolo 17 comma 1, viene soppressa in quanto si prevede una tutela particolare, tra le categorie ritenute vulnerabili, per tutte le donne che sbarcano in Italia. "Quindi, ovviamente, anche ma non soltanto delle donne in stato di gravidanza. Si tratta di un forte rafforzamento, quindi, della tutela delle donne migranti", concludono le stesse fonti.