L'ex responsabile del Viminale ripercorre minuziosamente tutti gli avvenimenti che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati
Salvini ha agito nell'interesse dell'Italia, col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti, vicenda che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l'autorizzazione a procedere nei confronti del titolare dell'Interno. Così recita la memoria depositata dai legali del leader leghista alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.
Si tratta di circa 30 pagine tra memoria e allegati, in cui "Salvini spiega che c'è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell'Interno e degli Affari Esteri". "E' rilevante il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei".
L'ex responsabile del Viminale ripercorre minuziosamente tutti gli avvenimenti che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati dalla Gregoretti, sottolineando più volte il ruolo attivo della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche per coinvolgere i Paesi europei nella redistribuzione. In particolare, come documentato da una mail allegata alla memoria, la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva investito della questione alcuni Stati membri: Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda.