Le 135 persone sono state soccorse da una nave italiana, che si trova nel mare tra Italia e Libia. Il ministero: "Attendiamo dall'Ue l'impegno concreto ad accoglierli"
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Il governo italiano ha ufficialmente interpellato la Commissione europea affinché coordini le operazioni di ricollocamento dei migranti, 135 in tutto, che attualmente sono a bordo di una nave della guardia costiera italiana, nel mare tra Italia e Libia. In attesa di risposte ufficiali, fanno sapere fonti del Viminale, non è stato indicato alcun porto di sbarco.
Libia, recuperati 62 corpi in mare - Si apprende intanto che, dopo il naufragio al largo della città libica di Al Khoms, a est di Tripoli, le autorità locali hanno recuperato 62 corpi in mare. Si teme però un bilancio ancora più grave. "Le unità della Mezzaluna rossa libica hanno ritrovato in acqua 62 corpi", ha detto alla France Presse Abdel Moneim Abu Sbeih, funzionario dell'organizzazione, mentre 145 persone sono state tratte in salvo.
Il tweet di Salvini - Intanto, a ribadire la netta chiusura allo sbarco dei profughi salvati dalla nostra guardia costiera è anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini sul suo profilo Twitter, dove ha scritto: "Non darò nessun permesso allo sbarco finché dall'Europa non arriverà l'impegno concreto ad accogliere tutti gli immigrati a bordo della nave. Vediamo se alle parole seguiranno dei fatti. Io non mollo".
Alarm Phone: "Altri 67 migranti soccorsi da Malta" - Un'altra richiesta d'aiuto era partita venerdì mattina da una barca con 67 persone, che si trovava a sud di Malta. I profughi, secondo quanto scrive su Twitter Alarm Phone, sono stati salvati dalle autorità maltesi. "Sembra che la barca salvata sia proprio la loro", ha twittato la ong, precisando che giovedì altri 76 migranti erano stati soccorsi e portati a Malta.