Il segretario della Lega Nord interviene telefonicamente da Ponte di Legno (Brescia), dove è in corso la festa del Carroccio, per ribadire la sua soluzione all'emergenza sbarchi
"Se si iniziano a riportare indietro i primi dieci barconi, gli scafisti capiranno che è ora di cambiare mestiere". Ribadisce, in collegamento telefonico con lo studio di Tgcom24, la posizione della Lega sull'emergenza sbarchi il segretario del Carroccio Matteo Salvini, a Ponte di Legno (Brescia) per l'annuale festa di Ferragosto del Carroccio. "Nel Mediterraneo salviamo tutti, soccorriamo tutti, nutriamo tutti, ma riportiamo ai porti di partenza in Libia e in Egitto barconi e gommoni, prima che sia troppo tardi", ha spiegato.
"Per il futuro dei nostri figli io non ci sto - ha dichiarato Salvini a Tgcom24 - a questa pulizia etnica in corso, a questo genocidio orchestrato e organizzato dall'Onu, complice l'Unione europea, per fornire alle multinazionali schiavi a tre euro l'ora".
"Con la Lega le proveremo tutte - ha ribadito. - Qual è la soluzione? Iniziamo a riportare in Libia, Egitto, Marocco, Turchia, Grecia i barconi: soccorriamo tutti, ma vanno riportati ai porti di partenza".
Quanto ai richiedenti asilo in Italia ha affermato: "Su 120mila, 100mila ci stanno prendendo in giro perché non scappano da nessuna guerra e vanno espulsi. Prima che sia troppo tardi, perché avanti di questo passo diventeremo economicamente dipendenti dai cinesi e inginocchiati e velati ad Allah". "E' un futuro che non mi esalta", ha concluso.