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A Palazzo Marino, sede del Comune, è giunto il feretro adornato con un cuscino di garofani rossi che riempiono anche quattro vasi che adornano la sala. Ad accoglierlo l'attuale primo cittadino Sala
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A Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, allestita fino alle ore 16 la camera ardente dell'ex sindaco Paolo Pillitteri, morto a 84 anni. Ad accogliere il feretro l'attuale primo cittadino Giuseppe Sala, alla presenza della famiglia Pillitteri, i figli Stefano e Maria Vittoria, e la moglie Cinzia Gelati. All'apertura della camera ardente hanno voluto rendere omaggio all'ex sindaco socialista di Milano il suo collega Gabriele Albertini, oltre al leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. La camera ardente è stata allestita in Sala dell'Urbanistica, a fianco dell'aula del Consiglio comunale. Il feretro è stato adornato con un cuscino di garofani rossi che riempiono anche quattro vasi che adornano la sala. Il sindaco Beppe Sala in fascia tricolore ha reso omaggio alla salma. "Con lui Milano finì sul Time", ha ricordato il figlio Stefano Pillitteri, aggiungendo: "Bello se calasse oblio sugli anni di Tangentopoli".
A Milano sarà lutto cittadino in occasione dei funerali dell'ex sindaco Paolo Pillitteri, che si terranno martedì 10 dicembre alle 11, nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Lo ha deciso il sindaco Giuseppe Sala che ha proclamato il lutto cittadino per l'intera giornata, "in segno di cordoglio e partecipazione della comunità milanese", si legge in una nota del Comune. Inoltre è stata disposta l'esposizione della bandiera civica a mezz'asta nelle sedi comunali.
- "Quelli di Pillitteri sindaco "sono stati anni molto particolari per questa città e per un lungo periodo sono stati definiti gli anni della 'Milano da bere', con un'accezione abbastanza demonizzante. A distanza di tempo tutti siamo in grado di poter vedere che cos'era quella città che non era semplicemente né dei rampanti né del cinismo, ma era una città estremamente ricca di iniziative, estremamente viva ed estremamente libera. E il fatto che mio padre sia stato sindaco in questo momento di culmine di Milano, negli anni in cui era sindaco finì sulla copertina di Time, in qualche maniera è stato il coronamento di una sua carriera amministrativa fortemente incentrata in questa città", ha sottolineato Stefano Pillitteri.
Sugli anni di Tangentopoli "sarebbe bello calasse l'oblio, ma non è possibile, perché dobbiamo essere consapevoli che quello che è successo dal 1992 in poi ha cambiato il Paese, ha cambiato la città e ognuno è in grado di dare un giudizio", ha concluso il figlio di Paolo Pillitteri, uscendo dalla camera ardente a Palazzo Marino.
"Ha sempre amato la città, quindi credo che oggi gli si debba tutti trasversalmente un grande tributo". Così il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, uscendo dalla camera ardente di Paolo Pillitteri, a Palazzo Marino. Dell'ex sindaco di Milano "ricordo di quando eravamo ragazzi e di quella Milano da bere che all'inizio degli anni 80 aveva riportato grande la città. Poi Tangentopoli e la Milano che si rialza e anche la testimonianza ostinata e cosciente di un socialismo, di una proposta politica riformista che nasce da Milano e che è proseguita da Milano".
Paolo Pillitteri era "un uomo, sensibile, amabile e di grande umanità, che ci dispiace non sia più con noi. Era un amico, un predecessore". Così l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini ha ricordato Paolo Pillitteri, sindaco della città dal 1986 al 1992, a margine della camera ardente allestita a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. È stata "una persona che ha dato molto a Milano, ma soprattutto l'ha rigenerata sul piano culturale - ha aggiunto -, erano momenti particolari che ha saputo vivere e amplificare, dando un suo connotato di inventiva e creatività".