Comunali a Milano, il centrodestra sceglie Luca Bernardo
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Il candidato sindaco di Milano per il centrodestra è soddisfatto di "questa solida coalizione di cui sono la sintesi". E sul Green pass dice: "Non sia il ristoratore a controllarlo"
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"Mi sento molto appoggiato da questa solida coalizione di cui sono la sintesi. In realtà, sul mio nome non ci sono state preoccupazioni né veti e questo mi ha fatto molto piacere, sono soddisfatto". L'ha detto il candidato sindaco di Milano per il centrodestra, Luca Bernardo, a Tgcom24. "C'è tanto da fare, ma la cosa più bella è metterci il cuore come l'ho messo durante il Covid" ha aggiunto il primario di Pediatria del Fatebenefratelli.
Sì al Green pass, ma non sia ristoratore a controllarlo - Bernardo, poi, ha esposto la sua posizione sull'obbligo del Green pass per i cittadini che vogliono accedere ad alcune attività. "Sì al Green pass, ho detto solo che non credo sia il ristoratore che debba controllarlo. Credo ci debba essere una modalità per cui in un momento della sera o della notte passa la polizia locale che presidia la città, non la blinda, e chiede di vedere" ha puntualizzato.
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Aiutiamo i ristoratori - "I ristoratori stanno uscendo dal Covid, hanno fatto di tutto per impegnarsi a ripartire, hanno fatto di tutto per attrezzarsi, allora diamogli un po' di aria, di spiraglio. Pensiamo alla Tari o comunque ad aiutarli" ha aggiunto il candidato sindaco.
Milano città inclusiva da sempre - Poi, parlando di Milano, Bernardo l'ha definita "una città inclusiva da sempre". "Non bisogna avere paura del colore, bisogna avere paura di chi non è regolare, ma anche i non regolari bisogna aiutarli a comprendere di essere in una città inclusiva, che ha voglia di aiutarli quando uno ha voglia di fare". Per il primario di Pediatria del Fatebenefratelli "non ci sono colori politici, ci sono persone che vengono anche dall'estero per dare una mano. Pensiamo alle comunità dell'America latina e dell'Est Europa che lavorano, producono e decidono di far nascere i propri figli a Milano. Lo fanno perché Milano dà speranza e futuro. Un po' è stato tolto negli ultimi anni, ma noi lo riaccenderemo non solo per oggi, ma almeno fino al 2030" ha concluso.