L'ex primo cittadino di Riace apre a un possibile ritorno in campo e difende il suo modello di accoglienza: "I migranti sono un'opportunità, non un problema"
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"Fare il sindaco è una delle cose che politicamente più mi appassiona, c'è un rapporto diretto con la comunità. Ti rendi conto che quello che fai ha un valore". Così Domenico Lucano a Tgcom24 apre alla possibilità di tornare a ricoprire la carica di primo cittadino in futuro. "Mi sono stati offerti altri ruoli nella politica, ma ho rifiutato". Il Tribunale di Locri ha revocato il divieto di dimora nei confronti dell'ex sindaco di Riace, che aveva dovuto lasciare il suo comune per il coinvolgimento nell'inchiesta "Xenia" sui presunti illeciti nella gestione dell'accoglienza dei migranti.
Lucano si era rivolto a Mattarella per tornare a Riace e stare vicino al padre malato. Il divieto di dimora era stato disposto come misura alternativa agli arresti domiciliari a cui l'ex sindaco era sottoposto da ottobre. Lo scorso 11 giugno al Tribunale di Locri è cominciato il processo in cui è imputato, insieme ad altre ventisei persone, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio. Ma Lucano difende il suo operato e quello che è diventato famoso come Modello Riace: "Mi sono accorto che gli sbarchi invece di essere un problema, erano un'opportunità. Il mio paese appartiene a quelle aree che si sono spopolate per effetto dell'emigrazione e dei forti condizionamenti della criminalità organizzata. Il dramma sociale non è l'immigrazione".