"PATERNITA'"

Monti: "Renzi segue mia linea politica Senza Scelta civica Berlusconi al Colle"

Tra un elogio al presidente del Consiglio ("Bravissimo") e una stoccata a Bersani, l'ex premier difende l'operato del suo governo tecnico. Poi aggiunge: "Questo Pd non è di sinistra"

29 Mag 2014 - 12:01
 © ansa

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Mario Monti rivendica la "paternità" della linea politica del governo Renzi. "Mantenere disciplinati i conti e fare riforme strutturali per la crescita, avendo voce in Europa, è la stessa linea del mio governo", ha detto infatti. "L'agenda Renzi ha preso il seguito dell'agenda Monti, soprattutto per liberalizzazioni e per lotta all'evasione fiscale", ha quindi aggiunto l'ex premier.

"Scelta civica ha fermato Berlusconi" - La discesa in campo di Monti ha impedito a Silvio Berlusconi di prendere il posto di Napolitano sul colle più alto di Roma. Ne è convinto l'ex premier: "Il partito che ho fondato ha avuto il merito di fermare Berlusconi: senza di noi oggi lui sarebbe presidente della Repubblica".

Stoccata a Bersani - "Nel finire del 2012 ho chiesto a Bersani se era disposto a fare un Pd non preda di Fassina e della Cgil e mi disse di no. Allora sentii il dovere di fare Scelta Civica". Monti ricostruisce così la nascita del suo partito, capace di ottenere "tre milioni di voti con uno sforzo di soli 50 giorni e senza soldi" alle Politiche del 2013 e perderli quasi tutti alle Europee l'anno successivo, dove ha raccolto solo 196mila preferenze. "Se Renzi avesse vinto le primarie contro Bersani nel 2012 Scelta civica non sarebbe nata".

Ma la storia è andata diversamente e nella ricostruzione di Monti non c'è spazio per rimpianti: "Sono molto contento del risultato delle Politiche, che ha trasformato l'Italia e l'ha tenuta su una linea europeistica e di avanzamento delle riforme, come non sarebbe successo se avesse vinto Berlusconi o un Pd condizionato dalla Cgil o da Fassina", dichiara l'ex premier. Sul futuro, invece, Monti fa un passo indietro: "Se uno si ritira abbia almeno il buon gusto di non dare suggerimenti - dichiara Monti ad Agorà -. Sul collocamento alle europee avevo dato un altro suggerimento, non è stato seguito e a maggior ragione mi astengo oggi dal dare suggerimenti".

"Il Pd non è più di sinistra" - "Il Pd di Renzi è di sinistra? Nel senso della visione del sistema economico sociale, no. E questo è un vantaggio, un importante passo verso la modernizzazione". Mario Monti sposta il partito democratico al centro dell'arena politica: "A un Pd conservatore dei valori della sinistra preferisco un partito più nebuloso e non schierato a destra o sinistra come è quello guidato da Renzi".

"Renzi bravissimo a organizzare il consenso" - Nessun ritorno in campo, insomma, per il professore bocconiano. "Superata la fase di emergenza, dopo essere stato trascinato in campo da Giorgio Napolitano, ora voglio contribuire alla vita politica nel suggerimento sul da fare. Altri sono più bravi di me ad organizzare il consenso. Renzi è bravissimo", continua Monti.

Ed ecco i suggerimenti promessi: "Le riforme vanno realizzate, perché se non si fanno salta la prospettiva di crescita in Italia ma si perde anche la condizione straordinariamente felice di forte leadership italiana per incidere in Europa. Io con le mie politiche di rigore ed europeiste vinsi la doppia sfida di evitare due mali. Renzi vinca ora quella di realizzare due beni: riformi l'Italia per realizzare l'Europa".

"Letta alla guida della Commissione Ue? Difficile" - Difficile, secondo Monti, che il suo successore a Palazzo Chigi, Enrico Letta, riesca a ottenere la poltrona di presidente della Commmissione europea: "Se l'Italia volesse farsi valere in Europa per ottenere una carica, le verrebbe gentilmente risposto: 'Avete già una carica importantissima con Mario Draghi'".

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