Ospite di "Matrix Chiambretti", la donna lancia pesanti accuse alla politica di allora e a quella attuale
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Il 9 maggio 1978, Aldo Moro è stato ucciso dalle Brigate Rosse. A quarant’anni dall’omicidio dell’esponente della Dc, parla a "Matrix Chiambretti" la figlia Maria Fida, che lancia pesanti accuse alla politica di allora e a quella attuale. "Non solo non hanno voluto salvare mio padre ma, quattordici anni fa, si sono anche permessi di fare una legge (206 del 3 agosto 2004, ndr) in favore delle vittime del terrorismo e di applicarla per tutti tranne che per lui. Ho intenzione di fare causa alle istituzioni dello Stato quantomeno per complicità, favoreggiamento e omissione. E se non basta voglio andare alla Corte dell'Aia - visto che il terrorismo è equiparato a una guerra - perché mio padre è vittima di un crimine di guerra".
Poi chiosa: "Se dovesse succedere qualcosa a mio figlio o a me, di qualunque genere, in cinque diversi continenti saranno pubblicati documenti che con cura ho raccolto per quarant’anni".