Il ministro degli Esteri a "Dritto e Rovescio" dopo l'incontro con la moglie dell'oppositore morto: "Pronta a prendere il posto del marito"
"Bisognerà accertare i fatti e vedere cosa diranno i medici e i giudici, ma fatto sta che o un killer, o fatto morire di stenti si tratta sempre di un omicidio politico: Navalny è stato ucciso dal regime": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto al programma di Rete 4 "Dritto e Rovescio" commentando la convocazione dell'ambasciatore russo a Roma in merito alla morte dell'oppositore Aleksey Navalny. "Non hanno dato spiegazioni, dicono che sono fatti interni: sono le risposte che ci aspettavamo". E ancora: "C'è una volontà politica che ha portato alla morte di un oppositore" ha ribadito Tajani, che ha incontrato la moglie di Navalny: "È una donna determinata, certamente provata dalla sofferenza del marito e determinata a prendere il suo posto".
Tajani ha poi spiegato cosa gli è stato detto da Yulia Navalnaya: "Lei dice che quello russo è un regime sempre più illiberale e chiede che l'Europa faccia sentire la sua forza con delle sanzioni di tipo economico, perché sono le uniche che possono mettere in difficoltà Putin e i magnati che lo circondano" Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia ha poi proseguito nel suo intervento: "Abbiamo voluto dare un segnale politico molto chiaro, non ci infiliamo nelle vicende interne ma dobbiamo difendere la democrazia e la libertà di espressione nel mondo".