Alla Camera

Santanchè sulla sfiducia: "Fatti antecedenti a mio ruolo al governo" | "Non scappo, mi difenderò al processo"

La mozione di sfiducia non passa. Votano contro in 206, un solo astenuto e 134 a favore delle dimissioni

25 Feb 2025 - 19:24
 © Ansa

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Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha preso la parola alla Camera che dibatte sulla mozione di sfiducia individuale presentata dalle opposizioni nei suoi confronti. "Mi trovo oggi a rispondere per la seconda volta a una mozione di sfiducia anche se questa ha per oggetto fatti, tutti da verificare, che sono antecedenti al mio giuramento da ministro", ha detto in apertura di discorso Daniela Santanchè. "Non mi sento sola e ringrazio i tanti colleghi che sono qui al mio fianco, io non mi sento sola neanche nella nostra nazione, perché nella battaglia per il garantismo con me c'è la maggioranza degli italiani", ha aggiunto. La Camera ha poi respinto la mozione di sfiducia con 206 no, 134 sì e un solo astenuto.

"Non vorrei mai essere problema", FdI applaude

 Applauso dai banchi di FdI nell'Aula della Camera quando la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha detto durante la replica (prima del voto della mozione di sfiducia): "Non vorrei mai essere un problema".

"Rifletterò su dimissioni ma da sola"

 "Ho una certezza, che i vostri attacchi e la vostra persecuzione non finiranno qui. Sono quella persona da combattere e da fare fuori, ma ho un'altra consapevolezza, che a breve ci sarà un'altra udienza preliminare. Finora abbiamo sentito solo l'accusa. In quell'occasione farò una riflessione per poter anche valutare delle mie dimissioni. Lo farò da sola, non avrò nessun tipo di pressione, di costrizione o di paventati ricatti", ha detto ancora Daniela Santanchè intervenendo nell'Aula della Camera prima del voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei suoi confronti.

"Non mi sento sola in quest'Aula nè in Italia"

 "In quest'aula sembra che si possa raccontare la qualunque senza nemmeno apporfondire cioè che dovrebbe essere evidente a ogni parlamentare, mi spiace per lei onorevole Ricciardi ma io non mi sento sola, anzi: ringrazio i tanti colleghi che sono con me e non mi sento sola neanche in Italia perché nella battaglia del garantismo ci sono la maggioranza degli italiani". Lo dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè. "L'onorevole Baldino mi accusa di conflitto di interessi" ma questa accusa arriva dal M5s che "ha fatto della mancanza di merito e dell'incompetenza una squadra di governo", "io credo nel merito e della competenza e ritengo che essere competenti non sia una colpa", ha aggiunto il ministro del Turismo.

"Non intendo scappare, mi difenderò nel processo"

 "Non intendo scappare. Intendo difendermi nel processo, nelle sedi giudiziarie", "vi voglio fare una confessione: ci vuole una grande forza per non impazzire, per continuare questa battaglia. Ma questa forza mi viene data da una cosa in cui voi credete poco, la mia famiglia. Perché è proprio la sofferenza che stiamo vivendo che si tramuta in una forza dirompente che potrebbe farci scalare qualsiasi montagna. Voglio portare avanti questa battaglia per far vincere lo stato di diritto", ha aggiunto il ministro. "Non ho nulla da temere, ci vedremo in Tribunale. Non ho nulla da nascondere", ha sottolinato. Santanchè ha ribadito il suo forte impegno "nella battaglia per garantismo e per lo stato di diritto" e si è richiamata alla Costituzione che "sancisce il principio fondamentale della presunzione di innocenza: un imputato non può essere ritenuto colpevole fino a condanna definitiva".

"Vergogna dire che ho 'mani sporche di sangue'"

 "Non voglio neppure citare invece chi ha affermato che le mie mani 'sono sporche di sangue'… non fa vergogna a me ma ha chi ha pronunciato questa accusa che mostra nella sua grandezza una grettezza e una cattiveria umana che alcuni avversari sono disposti ad usare ma certo non nei confronti dei loro colleghi".

"Ho una collezione di borse, voi combattete la ricchezza"

 "Guardate che io non ho nessun problema, sì ho una collezione di borse, mio padre diceva che si ruba solo quello che si nasconde e io non ho nulla da nascondere. Io sono la prima e la più lucida a capire che per voi io sono l'emblema di ciò che detestate, lo rappresento plasticamente. Per un concetto che magari è solo il mio, che voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza", ha detto Daniela Santanché, nel suo intervento alla Camera per il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. E "so sono quella che porta i tacchi da 12 centimetri, quella del Twiga e Billionaire: il mio numero di telefono ed io sono la stessa persona, quel numero che anche voi avete chiamato... e mi fermo qua, perché sono una signora".

"Gogna mediatica è ergastolo che non scompare"

 "Credo che la gogna mediatica e le paginate sui giornali devastino ancora prima del processo la vita delle persone con cicatrici che non si rimarginano. L'ergastolo mediatico è una condanna che rimarrà tutta la vita da 'fine pena mai'".

"Su cassa Covid ho difeso solo posti di lavoro"

 Con riferimento all'accusa di truffa per la cassa integrazione Covid, "il mio coinvolgimento nella vicenda si è limitato a decidere, come praticamente quasi la totalità delle aziende italiane, di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia e dei posti di lavoro. Comunque non toccherà a questo Parlamento decidere, io ho fiducia nella magistratura e vedremo il proseguo". 

"Chiedo scusa per parole passato, non è opportunismo"

 "Alla luce di quello che sto vivendo in questi quasi due anni e mezzo mi sono resa conto che nel passato alcune mie parole forse sono state superficiali o affrettate: l'ho fatto ma allora non avendo vissuto sulla mia pelle questa sofferenza. Scuse tardive? Sì. C'è chi in politica non chiede scusa mai mentre per me è arrivato il momento di farlo. Non sono scuse opportunistiche ma una presa di coscienza. Mi criticherete anche per questo? Ne sono certa ma l'importante è guardarsi allo specchio e riconoscersi nella persona che sono e voglio essere", ha concluso Daniela Santanchè. 

Gremiti i banchi dei ministri in aula alla Camera

 Sono dieci i ministri presenti in aula alla Camera in occasione del voto sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè. Mentre la ministra interviene in replica, tra i banchi del governo la fila dei ministri è gremita: ci sono il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati, il ministro della Salute Orazio Schillaci, la ministra dell'Università Anna Maria Bernini, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, il ministro per l`Istruzione Giuseppe Valditara, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il ministro per la Cultura Alessandro Giuli, il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti. Nella fila inferiore i sottosegretari Valentino Valentini, Paola Frassinetti e Luigi D'Eramo.

Schlein: Santanchè difende le borsette ma non dalle bollette

 "Mentre lei viene qua a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalle bollette?". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nel dibattito sulla mozione di sfiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè. "Lei non è colpevole fino alle sentenze, ma quando arrivano si rispettano, non come successo con Delmastro". "Giorgia Meloni l'ha scelta e voluta alla guida del ministero del Turismo ma oggi fa finta di non conoscerla, l'ha scaricata come lei ha scaricato i suoi dipendenti". Ha detto ancora Schlein. "Giorgia Meloni ancora una volta scappa: è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi diserta l'Aula, come fa a non vergognarsi della sua incoerenza? Dove si è nascosta? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare alla prossima convention tra motoseghe e saluti nazisti". Schlein ha elencato tutte le occasioni in cui nelle passate legislature la premier, Giorgia Meloni, ha chiesto dimissioni di avversari politici. "Meloni l'ha voluta alla guida del ministero, ma oggi fa finta di non conoscerla, ha scaricato lei e i suoi dipendenti. Si è accorta di aver fatto un grave errore, ma non sa rimediare, non riesce a farla dimettere".

Conte (M5s): non siamo contro ricchezza ma contro disonestà

 "L'Italia non può permettersi di avere ministri e sottosegretari sotto accusa, addirittura adesso per circolazione di borse contraffatte. Lei ministra dice che odiamo la ricchezza, non dica baggianate, siete voi che fate la guerra ai poveri. Noi non tolleriamo la disonestà. A lei ho poco da dire, quando c'è un presidente del Consiglio che disonora le istituzioni. Noi rispettiamo la cultura d'impresa, siamo a fianco degli imprenditori che lavorano e danno lavoro ogni giorno, sono imprenditori onesti e hanno tutto il nostro sostegno. Non siamo alla gogna medievale se un imprenditore non ha successo, può succedere. A noi non interessano neanche i processi penali, a noi interessa l'etica pubblica, la responsabilità politica". Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, intervenendo in Aula nelle dichiarazioni di voto.

"Santanchè non è l'unica responsabile di questa vicenda, sopra di lei c'è Meloni che è responsabile maggiore perché avrebbe dovuto convocarla e avrebbe dovuto farla dimettere. E allora ci chiediamo: perché la premier mette a rischio l'onore delle istituzioni e l'immagine dell'Italia nel mondo? La prima ipotesi è che la ricatta e questo è un fatto grave". Così Giuseppe Conte, leader M5s, in aula alla Camera sulla mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanchè. "Può essere che abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio: un fatto gravissimo. La seconda spiegazione - prosegue Conte - è che Fdi ha bramato di andare al governo e gestire il potere e ora vi siete inebriati, vi sentite casta intoccabile, intolleranti alla legge dello Stato o alla legge morale, il caso Delmastro è questo. Due spiegazioni che ci riportano al degrado politico e istituzionale in cui state precipitando il paese". "L'Italia - ha concluso il leader M5s - non può permettersi ministri e sottosegretari accusati addirittura di circolazione di borse contraffatte".

"Si vergogni ministra Santanchè, e vergognatevi voi che andrete a votare per difenderla, siete responsabili di questo disastro economico e morale. Ma noi con tutte le persone oneste voteremo la mozione di sfiducia", ha concluso Conte.

Faraone (Iv): Meloni non ha difeso Santanchè, l'ha sfiduciata

 "Sappiamo che la mozione non verrà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra non è stata sfiduciata da coloro che hanno presentato la mozione contro di lei, ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni. Ho verificato la differenza di comportamento di Meloni quando si è trovata a difendere Delmastro e quando si è trovata a difendere lei". Lo ha detto il capogruppo di Iv alla Camera, Davide Faraone, nel dibattito sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanchè. "Lei - ha aggiunto Faraone rivolgendosi alla ministra - lo ha visto un post o un tweet che difende il suo operato? Che la difende dalla vicenda giudiziaria? Lei è poco credibile, lei ha chiesto le dimissioni anche di Babbo Natale e della Befana, ha chiesto le dimissioni di tutti e nel momento in cui dice che è pentita si contraddice. In tutto quello che ha fatto è vittima della legge del contrappasso, è stata colei che si vanta di tacchi alti e di borse griffate, ma il problema è il barboncino che fa sgamare la borsa taroccata. L'emblema del simbolo delle borse griffate diventa colei che regala le borse taroccate". 

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