Il leader dei Cinque Stelle tira dritto e fissa la data dell'approvazione del nuovo assetto per il 10 e l'11 marzo. Con gli attivisti che hanno presentato l'istanza contro Conte si schiera anche Rousseau
La guerra delle carte bollate contro il nuovo assetto del Movimento 5 Stelle disegnato da Giuseppe Conte segna un nuovo punto a favore del gruppo di pentastellati contrari, rappresentati dall'avvocato Lorenzo Borrè. Il Tribunale di Napoli, che ha già "sospeso" lo Statuto e la conseguente nomina a presidente di Conte, ha rigettato l'istanza di revoca del provvedimento di sospensione che era stata chiesta dai legali 5s che rappresentano il nuovo corso pentastellato.
Conte non ci sta e tira dritto: nuovo voto decreterà il mio mandato Restano quindi sospesi lo Statuto del M5s e la nomina di Giuseppe Conte a presidente del Movimento. L'ex premier tuttavia tira dritto. "C'è una chiara volontà politica del Movimento di abbracciare questo nuovo corso con questo Statuto e di farlo con me come leader", afferma Conte ricordando che è stata già fissata la data della ripetizione dell'approvazione dello Statuto per il 10 e l'11 marzo. "Auspichiamo una grande partecipazione democratica per votare lo Statuto e poi si eleggerà il presidente - aggiunge l'avvocato -. Così dal punto di vista formale supereremo i cavilli che ci stanno prospettando alcuni iscritti trascurando la volontà della stragrande maggioranza del Movimento, che vuole guardare avanti e fare politica".
La fronda anti-Conte: in questa fase Di Maio dovrebbe essere presidente Secondo l'avvocato Borré il ruolo di presidente dovrebbe essere ricoperto in questa fase da Luigi Di Maio, l'unico a suo dire a poter ricoprire il ruolo di presidente dell'Assemblea, anche se "dimissionario". Di certo Conte non intende definirsi un "traghettatore" e rivendica il suo ruolo di leadership che è sicuro verrà riconfermata dagli iscritti quando si ripeterà il voto su di lui.
Contro la votazione di Conte anche Rousseau: si prospetta reato penale Ma sulla via intrapresa dal M5s si profilerà quasi certamente un nuovo ricorso degli attivisti e dell'avvocato Borrè che hanno già annunciato la loro intenzione. Ma anche Rousseau sembra voler utilizzare l'arma legale: la socia e compagna di Davide Casaleggio, Enrica Sabatini, non solo prevede che verrà giudicata illegittima la prossima votazione del 10-11 marzo "ma si aggiungerà l'aggravante di un reato penale per il trattamento dei dati degli iscritti".
Le accuse: "Con nuovo Statuto salta il vincolo dei due mandati" Ricorsi su ricorsi, quindi, a cui si aggiunge la pesante "scomunica" della galassia Rousseau sul ruolo di Conte e del suo entourage, giudicato "senza coraggio" e complice di "sotterfugi come quello di fare uno Statuto che elimina, senza dirlo agli iscritti, il vincolo dei due mandati". L'obiettivo della fronda anti-Conte che vede quindi convergere le forze dell'avvocato Borrè, di un nucleo di attivisti della vecchia guardia e della galassia Casaleggio, è quella di tornare a votare un organo collegiale come prevedeva il vecchio Statuto del M5s. E sfidano Conte a presentarsi e misurarsi per ottenere la guida dell'organo collegiale. "La verità è molto semplice: il neo-partito di Conte è paralizzato dalla paura" dice Sabatini. Mentre Conte, forse, già pensa al pastrocchio che ne uscirà in vista delle amministrative.